La Nuova Sardegna

Olbia

Il presepe di zio Meuccio: «Una storia lunga 77 anni»

di Sebastiano Depperu
Il presepe di zio Meuccio: «Una storia lunga 77 anni»

Il novantasettenne di Aglientu rinnova il suo rito: «No, non potrei rinunciarvi Mi piace dar forma alle casette di sughero e sistemare le statuine e la stalla»

15 dicembre 2019
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AGLIENTU. Da 77 anni c'è un appuntamento fisso, al quale non può mancare zio Teuccio Cassoni. Ad Aglientu, ormai non si può non ammirare il presepe che realizza con tanta cura e tanto amore da quando era piccolo. Un lavoro certosino che vede realizzare le casette dei pastori, sistemare le statuine in modo particolare da una vita, in un gesto naturale e tanto atteso. Non può essere Natale, dunque, ad Aglientu, senza il presepe di zio Teuccio Cassoni che a, 97 anni, realizza, ancora, la riproduzione della natività di Gesù.

E proprio il presepe numero 77 troneggia a casa di zio Teuccio che lo mostra a tutti, orgoglioso e compiaciuto. La Pro loco lo sostiene, lo incita e lo aiuta. I volontari del paese, guidati da Quinto Zizi, invece, hanno realizzato un presepe gigante nella piazza della chiesa parrocchiale.

«Lo creo da quando avevo circa vent'anni - ha sempre raccontato a tutti zio Teuccio - potrei rinunciare a tante cose ma non al mio presepe. Per me è molto importante».

Realizzare i presepi è una delle tappe che hanno scandito la vita di zio Teuccio Cassoni: una tradizione che cura fin da bambino e che non ha mai lasciato, neppure durante gli anni bui e difficili della guerra. «Il presepe - sostiene sempre zio Teuccio Cassoni - non ha età: riunisce la famiglia, nonni e nipoti, e non conosce limiti, oltrepassa le barriere politiche e di religione; invita a stare insieme le popolazioni dei diversi continenti e, nel miracolo della nascita, rinnova il messaggio di speranza».

E tutto questo viene fuori dai presepi di tutto il mondo. Quello di zio Teuccio ha anche una valenza molto importante per lui: lo tiene attivo, laborioso e stimola ancora la sua grande fantasia.

«Mi piace dare forma alle casette di sughero dei pastori - continua a raccontare - mi coinvolge questo rito che ripeto ogni anno con una certa preparazione. Sistemo tutto e do a tutte le cose una loro collocazione studiata e calcolata. Riesco a provare davvero una bella sensazione, quando vedo che tutto è pronto ed è finito anche nei suoi minimi dettagli».

E la mente torna indietro, quando da bambino zio Teuccio Cassoni faceva il presepe a casa sua: dei gesti azionati dai fili invisibili dei ricordi che armano le sue mani per dare vita a una creazione, ogni anno, diversa. Ma è diventato anche un rito e una passione di famiglia: anche i suoi figli, infatti, lo aiutano sempre.

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