Stazzi e Cussogghj festa al Carmine per “Lu Carrulu”
di Angelo Mavuli
Domani al teatro la consegna del carro a buoi in miniatura Premio al giornalista Garrucciu e al fisarmonicista Maludrottu
20 dicembre 2019
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TEMPIO. Oggi e domani, l’Associazione culturale Stazzi e Cussogghj del presidente Gianfranco Serra, chiuderà l’ottava edizione dell’evento con una serie di appuntamenti, spalmati fra Aggius e Tempio, che si concluderanno con la consegna di Lu Carrulu – una miniatura del carro a buoi, assegnato ogni anno a personaggi che hanno contribuito a far conoscere il nome della nostra isola nel mondo – a due esponenti della cultura sarda: il giornalista e scrittore Gianni Garrucciu ed il chitarrista Bruno Maludrottu.
Si comincerà questa mattina alle 10 nel centro storico di Aggius con la costruzione di un carro a buoi ed una dimostrazione di lavorazione artistica del granito. Nella stessa giornata verrà anche inaugurata, dal sindaco Nicola Muzzu, una esposizione di prodotti artigianali. Alle 12, sempre nel centro storico, sarà allestita una degustazione di prodotti culinari tipici della Gallura. La giornata aggese di “Stazzi e Cussogghj” si concluderà con una dimostrazione di preparazione dell’ordito da cui si ricavano i bellissimi e preziosi tappetti di Aggius.
Domani, invece, “Stazzi e Cussogghj” si trasferirà al Teatro del Carmine di Tempio dove, con inizio alle ore 18, si terrà la cerimonia per l’assegnazione di “Lu Carrulu”. Una ricostruzione fedelissima in miniatura del carro a buoi a cui la manifestazione (che annualmente interessa una decina di comuni in Gallura, Logudoro e Anglona), si ispira. Prima della consegna del carro, la serata verrà introdotta da una conversazione sulla “Civiltà degli Stazzi”, fra Aldo Brigaglia e Andrea Muzzeddu, profondi conoscitori e studiosi appassionati della storia della Gallura e delle sue tradizioni. La serata, coordinata dalla presentatrice Maria Pintore, verrà allietata dalle esibizioni del Coro Boci di Gaddhura, dall’Accademia Gavino Gabriel e dal cantante folk Vincenzo Murino. L’ingresso al teatro è libero.
“Stazzi e Cussogghj” che ha il suo culmine annuale con la consegna di “Lu Carrulu”, in questa ottava edizione era partita a maggio da Budoni e, settimana dopo settimana, aveva toccato fra gli altri centri, Santa Teresa di Gallura, Aglientu, Aggius e Viddalba. Si era chiusa, come sempre a Tempio a fine giugno con la celebrazione sull’ormai persa “Civiltà contadina e degli antichi mestieri”.
Si comincerà questa mattina alle 10 nel centro storico di Aggius con la costruzione di un carro a buoi ed una dimostrazione di lavorazione artistica del granito. Nella stessa giornata verrà anche inaugurata, dal sindaco Nicola Muzzu, una esposizione di prodotti artigianali. Alle 12, sempre nel centro storico, sarà allestita una degustazione di prodotti culinari tipici della Gallura. La giornata aggese di “Stazzi e Cussogghj” si concluderà con una dimostrazione di preparazione dell’ordito da cui si ricavano i bellissimi e preziosi tappetti di Aggius.
Domani, invece, “Stazzi e Cussogghj” si trasferirà al Teatro del Carmine di Tempio dove, con inizio alle ore 18, si terrà la cerimonia per l’assegnazione di “Lu Carrulu”. Una ricostruzione fedelissima in miniatura del carro a buoi a cui la manifestazione (che annualmente interessa una decina di comuni in Gallura, Logudoro e Anglona), si ispira. Prima della consegna del carro, la serata verrà introdotta da una conversazione sulla “Civiltà degli Stazzi”, fra Aldo Brigaglia e Andrea Muzzeddu, profondi conoscitori e studiosi appassionati della storia della Gallura e delle sue tradizioni. La serata, coordinata dalla presentatrice Maria Pintore, verrà allietata dalle esibizioni del Coro Boci di Gaddhura, dall’Accademia Gavino Gabriel e dal cantante folk Vincenzo Murino. L’ingresso al teatro è libero.
“Stazzi e Cussogghj” che ha il suo culmine annuale con la consegna di “Lu Carrulu”, in questa ottava edizione era partita a maggio da Budoni e, settimana dopo settimana, aveva toccato fra gli altri centri, Santa Teresa di Gallura, Aglientu, Aggius e Viddalba. Si era chiusa, come sempre a Tempio a fine giugno con la celebrazione sull’ormai persa “Civiltà contadina e degli antichi mestieri”.
