La Nuova Sardegna

Olbia

Ospedale, emergenza Oss «Subito nuove assunzioni»

Ospedale, emergenza Oss «Subito nuove assunzioni»

Nuova denuncia della Fsi Usae: pochi gli operatori socio sanitari nei vari reparti Situazione drammatica in Medicina: di notte una sola persona segue 52 pazienti

29 dicembre 2019
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OLBIA. «Oss: l’emergenza è sempre più forte. E i pochi operatori socio sanitari del Giovanni Paolo II sono costretti a lavorare in condizioni di estrema difficoltà: saltano riposi e ferie e, in alcuni casi, fanno doppi turni pesantissimi, arrivando a coprire anche 10 ore e mezzo a testa al giorno. Assurdo».

La denuncia (l’ennesima) è della Fsi Usae che, attraverso il segretario gallurese Vito Langiu, solleva ancora il problema della grave insufficienza di Oss in tutti i reparti ospedalieri. «Una carenza che si sente in modo pesante al Mid (modulo internistico dipartimentale) collegato ai reparti di Medicina e all’Utic: ci sono, da tempo, solo due operatori socio sanitari che devono sottoporsi a turni massacranti e che da mesi si vedono rigettare le richieste di ferie. Nello stesso tempo cresce il carico di lavoro per gli infermieri, i quali devono lasciare spesso le loro mansioni per occuparsi (anche se non è loro competenza) dei compiti che dovrebbero essere assegnati agli Oss». In Medicina la situazione è drammatica. «Un Oss ogni 25 pazienti nelle ore diurne e, addirittura, uno per 52 malati di notte. Tra l’altro, questo è un reparto che ospita pazienti non sempre autosufficienti ai quali, dunque, dovrebbe essere garantita un’assistenza continua». Le dotazioni di organico, secondo la Fsi Usae, «non rispecchiano i livelli essenziali di assistenza (Lea). Un altro esempio a conferma di un organico di Oss ridotto all’osso, arriva dall’Utic (Unità di terapia intensiva cardiologica). Qui ci sono 4 Oss (con alcune limitazioni) e qualsiasi imprevisto paralizza il reparto che, peraltro, non riesce a soddisfare tutte le esigenze: come il trasferimento dei pazienti da e per le sale di emodinamica ed elettrostimolazione».

E’ stato richiesto un incontro urgente con il direttore d’area e il Servizio Professioni sanitarie «ma a tutt’oggi non abbiamo ricevuto risposta. Da tempo si cerca di risolvere la situazione con disposizioni di servizio per chiedere la collaborazione di infermieri e Oss. L’ultimo è datato 24 dicembre e anche in questo caso si invita il personale a spostarsi da un reparto all’altro in caso di necessità. Una coperta già corta che si continua a tirare da una parte all’altra creando difficoltà nell’assistenza e compromettendo il benessere psicofisico dei lavoratori».

La Fsi Usae sollecita la Regione a mobilitarsi «affinché venga assunto per l’ospedale di Olbia il personale necessario attraverso le graduatorie aperte. Le parole non bastano più, servono i fatti. Altrimenti saremo pronti ad azioni di lotta durissime, compreso il blocco dei reparti». (s.p.)

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