La Nuova Sardegna

Olbia

Gli imputati ora al contrattacco

di Tiziana Simula

Chiederanno al gup del tribunale di Roma, dove è in corso l’udienza preliminare, di essere sentiti

15 gennaio 2020
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TEMPIO. Tutti o quasi tutti gli imputati chiederanno di essere sentiti dal gup del tribunale di Roma Nicolò Marino, o sottoponendosi all’esame o rilasciando dichiarazioni spontanee. Cosa che potrebbe avvenire già nell’udienza preliminare di oggi. Che si preannuncia, per questo, particolarmente intensa. Dopo alcuni rinvii a causa dell’astensione ad oltranza proclamata dagli avvocati del Foro di Tempio (ancora in corso), proseguirà questa mattina nel tribunale di Roma l’udienza preliminare per la presunta turbativa d’asta relativa alla vendita della villa di Baia Sardinia del defunto imprenditore di Arzachena, Sebastiano Ragnedda. I difensori degli 11 imputati solleveranno una serie di questioni preliminari e gran parte dei loro assistiti chiederanno di essere sentiti per chiarire le loro posizioni prima che il gup decida sul rinvio a giudizio o sull’accoglimento di eventuali riti alternativi presentati dalle difese. Il giudice dell’esecuzione del tribunale di Tempio Alessandro Di Giacomo, difeso dall’avvocato Giandomenico Caiazza, sarà sentito nella prossima udienza, mentre potrebbero sottoporsi all’esame già oggi, l’ex presidente del tribunale di Tempio ed ex presidente della Corte d’Appello di Sassari Francesco Mazzaroppi, difeso dagli avvocati Franco Luigi Satta e Giovanni Azzena, e sua figlia Chiara. La presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Gemma Cucca, assistita dall’avvocato Agostinangelo Marras, ha invece già chiarito la sua posizione in merito alle accuse di falso, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento personale, mosse dalla Procura di Roma. L’avvocato Ivano Iai, difensore del giudice Elisabetta Carta, accusata di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, depositerà una memoria difensiva e solleverà l’inutilizzabilità delle intercettazioni acquisite al processo, «la sola fonte di prova di cui dispone l’accusa nei confronti della mia assistita», spiega Iai. Che parte dal presupposto che la rivelazione di segreti d’ufficio non è un reato per il quale possono essere disposte intercettazioni per arrivare ad una recente sentenza delle Sezioni unite della Corte di cassazione depositata il 2 gennaio scorso. I difensori del cancelliere Maurizio Fara, gli avvocati Angelo e Jacopo Merlini, intendono sollevare l’eccezione di incompetenza territoriale in quanto l’imputazione del loro assistito (rifiuto di atti d’ufficio) non ha alcuna connessione con gli altri reati per i quali la competenza è radicata su Roma, essendo imputati dei magistrati. La posizione di Ermanno Giua, il perito incaricato di valutare la villa all’asta, difeso dagli avvocati Antonello Desini e Fabio Varone, inizialmente stralciata per un difetto di notifica, sarà riunita oggi al filone principale.

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