La Nuova Sardegna

Olbia

«Cinque piani nell’anno della svolta»

«Cinque piani nell’anno della svolta»

La Cgil Gallura elenca le priorità e le vertenze ancora da risolvere nel territorio

16 gennaio 2020
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OLBIA. «Il 2020 sarà l’anno di svolta per questo territorio». A sostenerlo è la Cgil Gallura, attraverso la sua segretaria generale Luisa Di Lorenzo che elenca cinque piani politici da centrale e quattro vertenze da risolvere.

Autonomia. «Continuiamo a sostenere che sia necessario ottenere l’autonomia istituzionale:le province riescono a fare sistema, mettono insieme Comuni, imprenditori, sindacati e lavoratori; riescono a rappresentare meglio i territori davanti alla Regione e allo Stato. Ma è importante soprattutto che vengano garantiti ed erogati ai cittadini i servizi connessi alle funzioni svolte dalla Provincia».

Sanità. «La Regione annuncia la controriforma della sanità, da fare in un mese, ma ora apprendiamo che l'unica vera idea che coltivano è la moltiplicazione dei centri di potere e di spesa locali, la proliferazione delle Asl. Si parla dunque di cambi di assetto. Noi vorremmo che oltre all’eccellenza nella cura e nella ricerca, si parlasse di prevenzione e di territorialità come punti di riferimento in continuità con l’attività dei medici di base».

Porto. «Un'altra emergenza, questa di ordine infrastrutturale, è lo stato di abbandono del porto di Olbia: se non risolta in tempi brevi si corre il rischio nell'immediato di perdere importanti traffici, e in prospettiva di comprometterne le potenzialità di sviluppo. La Cgil Gallura ha più volte chiesto all’Adsp una serie di interventi: rifare il canale di accesso al porto di Olbia, portando i fondali a avere un pescaggio di almeno 11 metri, per consentire l’ingresso in sicurezza alle grandi navi; completare, essendo già a disposizione le risorse, il porto industriale di Cocciani: approvare definitivamente il piano regolatore del porto di Olbia, già adottato nel 2010 dal Comitato Portuale. L’impianto del piano regolatore approvato prevede che il porto storico sia destinato alla nautica da diporto; che il terminale dell'Isola Bianca sia destinato ai passeggeri e alle crociere, anche con la realizzazione di un terminal dedicato, e che il porto industriale sia destinato alle merci».

Continuità territoriale aerea. Su di essa campeggia uno sconosciuto piano della Regione sottoposto alla Commissione europea di cui sappiamo, come annunciato dallo stesso assessore Todde, che fa leva sulla proposta già ripetutamente bocciata della tariffa unica per turisti e residenti, quasi come fossero portatori del medesimo diritto di mobilità. Nel frattempo si opera in regime di proroga ormai prossima alla scadenza in un clima di assoluta incertezza rispetto a quello che accadrà da aprile in poi. Di fatto, ad oggi, non è possibile prenotare per la stagione estiva con gravi danni per l’economia turistica».

Continuità marittima. «È caratterizzata da un dannoso monopolio sulle rotte (deciso dall'allora Ministro dei Trasporti Altiero Matteoli sotto l'ultimo Governo Berlusconi) che ha causato disservizi e costi insopportabili per i viaggiatori, senza vantaggi per il trasporto delle merci».

Vertenze aperte. L’anno che si è appena concluso ha visto tante aziende in difficoltà, ma anche per il 2020 non mancano le incognite. Quattro le vertenze da risolvere: Auchan/Conad, Sinergest (anche se il problema dei lavoratori per ora è risolto), Usp e Airitaly.

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