Grande festa per sant’Antoni de su ocu
di Bernardo Asproni
Lodè, oggi l’accensione di “su pennetu” e la gara per raggiungere sa pompia
16 gennaio 2020
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LODÈ. A Lodè la festa di Sant’Antonio Abate è la festa più caratteristica e una delle più sentite dalla comunità locale. “Sant'Antoni de su ocu” si festeggerà attorno a “su pennetu”, un grande falò attorno al quale il sacro e il profano si mischieranno dando vita a momenti di devozione ma anche divertimento. È da giorni che si respira aria di festa lungo le strade dove fervono i preparativi.
Oggi i bambini invaderanno le vie del paese per rinnovare la tradizionale manifestazione “jumpate su ocu”; andranno di casa in casa per ricevere dolci e prodotti tipici preparati per l’occasione. In particolare sos calistros, un pane dolce a intreccio, arantzos e dolci vari.
Intanto compagnie di volontari provvederanno a “s’eremu”, il taglio delle frasche, per realizzare “su pennetu”, il grande falò attorno a un lungo tronco d’albero issato a terra in piazza Sant'Antonio. Il corteo con il carico di frasche arriverà attorno alle 15. L’accensione del fuoco, rito propiziatorio per l'annata agraria, sarà nel tardo pomeriggio, subito dopo la messa, con la benedizione da parte del parroco dopo tre giri attorno alla catasta che brucia.
E in un’atmosfera di giovialità, gruppi di ragazzi daranno vita a un confronto serrato per svettare in cima a “su pennetu” e portare giù il trofeo, “sa pompia”.
L’eroe di turno, verrà festeggiato con incontenibile gioia, dai suoi amici e omaggiato dai festaioli mentre riceverà il premio rappresentato dalle “promissas”, le offerte donate dai fedeli al Santo, da consumare in altra sede.
La festa poi continuerà intorno al falò, dove si mangerà e si berrà in compagnia, tra canti e balli della tradizione accompagnati dagli organettisti locali.
La serata andrà avanti fino a notte fonda.
Oggi i bambini invaderanno le vie del paese per rinnovare la tradizionale manifestazione “jumpate su ocu”; andranno di casa in casa per ricevere dolci e prodotti tipici preparati per l’occasione. In particolare sos calistros, un pane dolce a intreccio, arantzos e dolci vari.
Intanto compagnie di volontari provvederanno a “s’eremu”, il taglio delle frasche, per realizzare “su pennetu”, il grande falò attorno a un lungo tronco d’albero issato a terra in piazza Sant'Antonio. Il corteo con il carico di frasche arriverà attorno alle 15. L’accensione del fuoco, rito propiziatorio per l'annata agraria, sarà nel tardo pomeriggio, subito dopo la messa, con la benedizione da parte del parroco dopo tre giri attorno alla catasta che brucia.
E in un’atmosfera di giovialità, gruppi di ragazzi daranno vita a un confronto serrato per svettare in cima a “su pennetu” e portare giù il trofeo, “sa pompia”.
L’eroe di turno, verrà festeggiato con incontenibile gioia, dai suoi amici e omaggiato dai festaioli mentre riceverà il premio rappresentato dalle “promissas”, le offerte donate dai fedeli al Santo, da consumare in altra sede.
La festa poi continuerà intorno al falò, dove si mangerà e si berrà in compagnia, tra canti e balli della tradizione accompagnati dagli organettisti locali.
La serata andrà avanti fino a notte fonda.
