La Nuova Sardegna

Olbia

La difesa: intercettazioni inutilizzabili

di Tiziana Simula
La difesa: intercettazioni inutilizzabili

Raffica di questioni preliminari sollevate nell’udienza preliminare. Gli imputati saranno sentiti dal gup di Roma a febbraio

16 gennaio 2020
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TEMPIO. Il 12 febbraio potranno chiarire le loro posizioni e difendersi dalle accuse che gli vengono mosse dalla procura di Roma, gli undici imputati finiti nell’inchiesta su una presunta turbativa d’asta relativa alla vendita della villa di Baia Sardinia del defunto imprenditore di Arzachena, Sebastiano Ragnedda. Lo faranno con dichiarazioni spontanee o sottoponendosi all’esame davanti al gup del tribunale di Roma Nicolò Marino, dove si sta celebrando l’udienza preliminare del procedimento penale che vede imputati, tra gli altri, sei magistrati.

Una raffica di questioni preliminari sono state sollevate ieri da tutti i difensori nel corso di un’udienza particolarmente intensa e tecnica. Due, in particolare, le questioni contestate: una riguarda l’inutilizzabilità di alcune intercettazioni ambientali e telefoniche relative ad alcuni imputati alla luce di una recentissima sentenza delle Sezioni unite della Corte di Cassazione (depositata il 2 gennaio scorso), l’altra, la formulazione dei capi d’imputazione ritenuti in sostanza, né chiari, né precisi, relativi ad altri imputati.

Sull’inutilizzabilità delle intercettazioni sono intervenuti gli avvocati Leonardo Filippi e Antonello Fadda difensori dei coniugi (avvocati del Foro di Tempio) Tomasina Amadori e Giuliano Frau, l’avvocato Ivano Iai, difensore del giudice Elisabetta Carta, accusata di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, e l’avvocato Elias Vacca che assiste la cancelliera Francesca Debidda. Hanno invece sollevato l’eccezione sulla “indeterminatezza”dei capi d’imputazione gli avvocati Franco Luigi Satta e Giovanni Azzena, difensori dell’ex presidente del tribunale di Tempio ed ex presidente della Corte d’Appello di Sassari Francesco Mazzaroppi, l’avvocato Gianfranco Iadecola che assiste suo genero Andrea Schirra (magistrato), e gli avvocati Antonello Desini e Fabio Varone che difendono Ermanno Giua, il perito incaricato di valutare la villa all’asta. L’avvocato Jacopo Merlini, difensore del cancelliere Maurizio Fara, ha infine sollevato la questione dell’ incompetenza territoriale in quanto l’imputazione del proprio assistito (rifiuto di atti d’ufficio) non ha alcuna connessione con gli altri reati per i quali la competenza è radicata su Roma, essendo imputati dei magistrati.

Eccetto i giudici Elisabetta Carta, Alessandro Di Giacomo, difeso dall’avvocato Gian Domenico Caiazza e la presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Gemma Cucca, assistita dall’avvocato Agostinangelo Marras, tutti gli altri imputati erano presenti all’udienza preliminare. Tutti hanno chiesto di essere sentiti per chiarire le loro posizioni prima che il gup decida sulla richiesta di rinvio a giudizio o sull’accoglimento di eventuali riti alternativi presentati dalle difese.

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