Loiri, affidato a un privato il punto ristoro nel parco
di Serena Lullia
L’edificio comunale a Monte Ruju sarà gestito per 12 anni, firmato il contratto Con un canone di 1550 euro dovrà obbligatoriamente restare aperto 6 mesi su 12
19 gennaio 2020
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LOIRI PORTO SAN PAOLO. Ignorato per anni, il punto ristoro nel cuore del paradiso verde di Monte Ruju ha trovato chi se ne prenderà cura. La società Tem Gestour, legata al ristorante Dulchemente di Olbia, si è aggiudicata la gestione dell’immobile di Vaccileddi per 12 anni. Pagherà al Comune un canone mensile di 1550 euro, ma dovrà restare aperto almeno sei mesi all’anno. Così stabiliva il bando di gara indetto dall’amministrazione guidata dal sindaco, Francesco Lai, e così è scritto nel contratto firmato nei giorni scorsi. Il privato manterrà le chiavi dell’edificio per 12 anni , a suo carico i lavori di sistemazione interna. L’inaugurazione è prevista per la primavera. Sorride il sindaco Lai che è riuscito nella mission impossible di mettere a reddito un bene del Comune che fino a oggi aveva solo pesato sulle casse pubbliche con le spese di manutenzioni. «Siamo molto soddisfatti – commenta il primo cittadino –. La doppia strada tracciata in questi anni, con l’affidamento del parco di Monte Ruju a Forestas e la gestione ai privati del punto ristoro, ci ha permesso di raggiungere questo importante obiettivo».
L’immobile. Il Comune aveva calcolato di affidare la gestione del punto ristoro già lo scorso anno. Ma la gara per l’affidamento ai privati era andata deserta. Scaduti i termini per l’invio delle domande l’ente locale aveva concesso altre settimane. E infatti, proprio allora è arrivata l’unica proposta, con il rilancio di 50 euro mensile sul canone richiesto dal Comune. Da 1500 a 1550 euro. Una quota davvero bassa se si considera la potenzialità del punto ristoro. L’edificio in stile stazzo è arrampicato sulla collina e immerso in 25 ettari di macchia mediterranea. Mille metri quadrati attrezzati con scivoli per disabili e un ascensore esterno, con una terrazza panoramica che osserva la spiaggia di Porto Taverna e l’isola di Tavolara. Per un periodo l’edificio è stato utilizzato da una associazione culturale come sala prove. Una soluzione che ha contribuito a garantire il buono stato della costruzione.
La storia. Alla fine degli anni Novanta l’allora sindaco Giovanni Inzaina acquista 25 ettari di terreno a Monte Ruju. Nel 2005 il suo successore, Gianpaolo Biancu, pensa di realizzare un punto ristoro a servizio del parco. La giunta Biancu affida i lavori, l’opera pubblica, in continuità amministrativa viene realizzata da Inzaina. Il bando per assegnarla va deserto due volte. Troppo oneroso per i privati gestire anche il parco. Nel 2017 Giuseppe Meloni decide di separare parco e ristorante. Il sindaco Lai dà gambe all’intuizione. Affida per sei anni a Forestas la gestione del parco e per 12 anni il punto ristoro al privato.
Il futuro. Forestas ha cominciato a tracciare i sentieri per rendere fruibile il parco. Il privato comincerà subito i lavori per aprire il ristorante al pubblico tra aprile e maggio. Il futuro di Monte Ruju comincia in primavera.
L’immobile. Il Comune aveva calcolato di affidare la gestione del punto ristoro già lo scorso anno. Ma la gara per l’affidamento ai privati era andata deserta. Scaduti i termini per l’invio delle domande l’ente locale aveva concesso altre settimane. E infatti, proprio allora è arrivata l’unica proposta, con il rilancio di 50 euro mensile sul canone richiesto dal Comune. Da 1500 a 1550 euro. Una quota davvero bassa se si considera la potenzialità del punto ristoro. L’edificio in stile stazzo è arrampicato sulla collina e immerso in 25 ettari di macchia mediterranea. Mille metri quadrati attrezzati con scivoli per disabili e un ascensore esterno, con una terrazza panoramica che osserva la spiaggia di Porto Taverna e l’isola di Tavolara. Per un periodo l’edificio è stato utilizzato da una associazione culturale come sala prove. Una soluzione che ha contribuito a garantire il buono stato della costruzione.
La storia. Alla fine degli anni Novanta l’allora sindaco Giovanni Inzaina acquista 25 ettari di terreno a Monte Ruju. Nel 2005 il suo successore, Gianpaolo Biancu, pensa di realizzare un punto ristoro a servizio del parco. La giunta Biancu affida i lavori, l’opera pubblica, in continuità amministrativa viene realizzata da Inzaina. Il bando per assegnarla va deserto due volte. Troppo oneroso per i privati gestire anche il parco. Nel 2017 Giuseppe Meloni decide di separare parco e ristorante. Il sindaco Lai dà gambe all’intuizione. Affida per sei anni a Forestas la gestione del parco e per 12 anni il punto ristoro al privato.
Il futuro. Forestas ha cominciato a tracciare i sentieri per rendere fruibile il parco. Il privato comincerà subito i lavori per aprire il ristorante al pubblico tra aprile e maggio. Il futuro di Monte Ruju comincia in primavera.