La Nuova Sardegna

Olbia

Acceso “Su fogarone”in onore di Sant’Antonio

Acceso “Su fogarone”in onore di Sant’Antonio

Con il grande falò a Isticadeddu si concludono gli otto giorni di festa tra fede, sport e gastronomia

20 gennaio 2020
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OLBIA. Si è rinnovato ieri sera il rito dell’accensione del falò in onore di Sant’Antonio Abate. La grande montagna di legna e rami secchi preparata dai volontari del Comitato Sant’Antonio abate ha preso fuoco al tramonto come da tradizione nel quartiere di Isticadeddu.

L’ultima delle otto giornate con cui Olbia celebra il santo del fuoco e primo monaco era cominciata il mattino alle 10 con la messa celebrata dal vescovo Sebastiano Sanguinetti e accompagnata dal coro Sos Astore di Golfo Aranci. Nel primo pomeriggio il caffè nella casa del priore Marco Malduca e alle 17 la partenza della processione dalla chiesa di Sant’Antonio da Padova. Un corteo di fedeli ha accompagnato la statua del santo fino all’area sportiva di Isticadeddu dove è stato acceso «Su fogarone».

Si conclude in questo modo la festa tipica delle zone interne della Sardegna e arrivata a Olbia nel 2011. A riproporla in città alcune persone originarie soprattutto della Barbagia, del Goceano e della Baronia che hanno trovato l’immediata collaborazione della parrocchia di San Michele arcangelo guidata da don Theron Casula, del Comune e del comitato di Isticadeddu.

Tanti gli appuntamenti, tra sport, fede e gastronomia anche quest’anno. Come il grande pranzo servito a 300 persone a base di gnocchetti al sugo di cinghiale, lardo con ceci, verza, cipolle e patate, più vino rosso, dolci e caffè. Tra gli eventi collaterali la corsa podistica «Correre per il falò» insieme alla Pao, la Remata d’inverno-Trofeo Conad con la Lega navale di Olbia e il torneo di calcetto.

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