sanità
Interventi al cervello: super Tac al Mater Olbia
OLBIA. È un tomografo di ultimissima generazione. Il quarto in Italia e il primo in Sardegna. È stato installato nei giorni scorsi al Mater Olbia (investito un milione di euro) e verrà utilizzata per...
22 gennaio 2020
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OLBIA. È un tomografo di ultimissima generazione. Il quarto in Italia e il primo in Sardegna. È stato installato nei giorni scorsi al Mater Olbia (investito un milione di euro) e verrà utilizzata per gli interventi cranici e spinali. «Si tratta di un nuovo tomografo intraoperatorio - viene spiegato in un comunicato - che si avvale di un avanzato sistema di navigazione chirurgica: consente cioè al neurochirurgo di vedere “al di là” dei propri occhi. Questa tomografia a 16 strati mobile e ad ampio gantry, specificamente progettata per essere utilizzata in sala operatoria, è in grado cioè di eseguire una scansione del paziente durante l’intervento in qualsiasi situazione chirurgica». Sistema innovativo. «Il sistema Airo BrainLab viene utilizzato negli interventi neurochirurgici di asportazione dei tumori cerebrali benigni e maligni, nella patologia spinale, come ad esempio le stabilizzazioni della colonna vertebrale, e nella patologia funzionale dei disturbi del movimento - ha spiegato Giovanni Sabatino, responsabile dell’Unità operativa di neurochirurgia del Mater Olbia -. Tale apparecchiatura permette di operare la patologia tumorale cerebrale con un sistema di integrazione delle immagini che, rese disponibili al chirurgo direttamente con il microscopio in visione tridimensionale, gli consentono di preservare le funzioni motorie e cognitive superiori. Inoltre il chirurgo ha uno strumento aggiuntivo per valutare la completa asportazione della massa tumorale in tempo reale. Nella patologia spinale consente di effettuare interventi di stabilizzazione della colonna riducendo la dose delle radiazioni e aumentando la precisione nel posizionamento delle viti, grazie a navigazione tridimensionale. Infine, nella patologia funzionale dei disturbi del movimento, come il Parkinson, permette l'impianto di stimolatori profondi cerebrali che migliorano la qualità della vita dei pazienti».(s.p.)