La Nuova Sardegna

Olbia

Interventi al cranio e alla spina dorsale: super Tac al Mater

Interventi al cranio e alla spina dorsale: super Tac al Mater

Un sistema all’avanguardia: primo nell’isola, quarto in Italia Sarà utilizzato dai neurochirurghi, investimento da 1 milione

22 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. E’ una Tac di ultimissima generazione. La quarta in Italia. La prima in Sardegna. E’ stata installata nei giorni scorsi al Mater Olbia (investito un milione di euro) e verrà utilizzata per gli interventi cranici e spinali. «Si tratta di una nuova Tac intraoperatoria - viene spiegato in un comunicato - che si avvale di un avanzato sistema di navigazione chirurgica: consente cioè al neurochirurgo di vedere “al di là” dei propri occhi. Questa tomografia a 16 strati mobile e ad ampio gantry, specificamente progettata per essere utilizzata in sala operatoria, è in grado cioè di eseguire una scansione del paziente durante l’intervento in qualsiasi situazione chirurgica».

Sistema innovativo. «Il sistema Airo BrainLab viene utilizzato negli interventi neurochirurgici di asportazione dei tumori cerebrali benigni e maligni, nella patologia spinale, come ad esempio le stabilizzazioni della colonna vertebrale, e nella patologia funzionale dei disturbi del movimento - ha spiegato Giovanni Sabatino, responsabile dell’Unità Operativa di Neurochirurgia del Mater Olbia -. Tale apparecchiatura permette di operare la patologia tumorale cerebrale con un sistema di integrazione delle immagini che, rese disponibili al chirurgo direttamente con il microscopio in visione tridimensionale, gli consentono di preservare le funzioni motorie e cognitive superiori. Inoltre il chirurgo ha uno strumento aggiuntivo per valutare la completa asportazione della massa tumorale in tempo reale. Nella patologia spinale – ha proseguito il primario – consente di effettuare interventi di stabilizzazione della colonna riducendo la dose delle radiazioni ed aumentando la precisione nel posizionamento delle viti, grazie a navigazione tridimensionale. Infine, nella patologia funzionale dei disturbi del movimento, come il Parkinson e i tremori essenziali, permette l'impianto di stimolatori profondi cerebrali che migliorano la qualità della vita di tali pazienti».

Il punto di forza. «L’apparecchiatura, unica nel suo genere, ha nell’integrazione con le sale operatorie ad altissima tecnologia del Mater Olbia un punto di forza che ne amplifica ed esalta le potenzialità - ha aggiunto Sandra Demurtas, responsabile Servizio Ingegneria Clinica del Mater Olbia -. E’ infatti possibile richiamare tutti gli esami radiologici precedenti del paziente e sovrapporli alle acquisizioni tridimensionali ottenute in tempo reale grazie all’utilizzo della Tac intraoperatoria. In questo modo, il neurochirurgo dispone durante l’intervento di informazioni preziose che consentono la massima precisione chirurgica e la massima garanzia di preservare le aree del cervello deputate al governo di funzioni nobili, come il movimento o la parola. Attraverso il sistema di navigazione integrato, infatti, il chirurgo vede in tempo reale la posizione dei suoi strumenti rispetto alla reale anatomia del paziente e alle traiettorie chirurgiche pianificate in precedenza. Un ulteriore valore aggiunto è legato alla possibilità di eseguire esami Tac al termine della fase chirurgica, in modo da verificare la perfetta riuscita dell’intervento».

Microscopio operatorio. Oltre che con la Tac intraoperatoria, il sistema di neuronavigazione è integrato con un sistema ecografico e le speciali immagini di realtà aumentata prodotte dal sistema sono rese disponibili anche al microscopio operatorio, in modo da consentirne la visualizzazione in ogni fase dell’intervento. (s.p.)



Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative