La Nuova Sardegna

Olbia

Pescatori abusivi di ricci trovati con 5 chili di polpa

di Angelo Mavuli
Pescatori abusivi di ricci trovati con 5 chili di polpa

Sono stati sorpresi sulla costa di Trinità dagli investigatori del corpo forestale Svuotate in acqua le ceste appena riempite, mille euro di multa per ciascuno

22 gennaio 2020
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TRINITÀ D’AGULTU. Cinque pescatori galluresi sono stati bloccati e sanzionati sulla costa di Trinità (mille euro di multa ciascuno) dagli uomini delle stazioni forestali di Trinità D’Agultu e Luogosanto per avere raccolto illegalmente dei ricci di mare. Sono riusciti a gettare in acqua le ceste che avevano appena riempito, ma non si sono liberati di ben 5 chili di polpa che avevano già confezionato riempendo numerose bottigliette.

L’operazione è scattata durante uno dei numerosi servizi di prevenzione e repressione della pesca di frodo programmati quotidianamente dell’Ispettorato ripartimentale di Tempio, con l’impiego, fra l’altro, del personale delle stazioni forestali di Trinità D’Agultu e Luogosanto. Ai cinque pescatori, la sanzione amministrativa è stata inflitta “per inosservanza al divieto di pesca anche sportiva di specie protetta”. La notizia è stata diffusa con una nota dall’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente e dalla direzione del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale che lavorano in stretto contatto. I pescatori di frodo, osservati a lungo dagli anfratti a monte di Vignola, sono stati sorpresi, nel tratto di mare lungo la costa di Trinità D’Agultu, mentre a bordo di una barca erano intenti a confezionare in apposite bottiglie la polpa dei ricci appena pescati. Alla vista dei Forestali i trasgressori hanno scaricato in mare numerose ceste ricolme di ricci appena pescati, senza però riuscire a nascondere le bottiglie di vetro (tutte sequestrate) che contenevano appunto più di 5 chilogrammi di polpa di riccio.

In Sardegna la pesca al riccio di mare è vietata durante tutto l’arco dell’anno già dal novembre del 2019. Per l’osservanza del decreto legislativo, forse fra i più trasgrediti, soprattutto in alcuni periodi dell’anno lavorano le stazioni forestali costiere e le basi operative navali del corpo forestale. Tutte impegnate nella prevenzione della pesca di frodo e, in questi mesi in particolare, contro la raccolta illegale del riccio di mare, preziosa risorsa del nostro mare, il cui depauperamento sta assumendo dimensioni preoccupanti. Il riccio, assieme ad altre specie acquatiche simili è, infatti, un importantissimo elemento della catena alimentare, essendo la base per il nutrimento di numerose e importanti specie ittiche. Meritevole quindi, a ragione, della massima attenzione e protezione.



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