Santa Teresa, ok definitivo al Puc
di Walkiria Baldinelli
Passa a maggioranza il voto sul Piano urbanistico. Sì a nuovi hotel, lotto minimo in agro di 4 o 8 ettari
23 gennaio 2020
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SANTA TERESA. Sì a nuovi alberghi di lusso e a un campo da golf, ma senza volumetrie. Con il Piano urbanistico dell'amministrazione Pisciottu lo sviluppo del paese passa soprattutto attraverso strutture e servizi legati al turismo balneare. Oltre alle attività produttive e alle aree agricole, ma con forti vincoli. Via del Consiglio comunale all’adozione definitiva del Puc con i soli voti della maggioranza.
Aree agricole. Per costruire un agro sono previste rigide prescrizioni: la qualifica di imprenditore agricolo, il lotto minimo di 4 ettari per le cosiddette zone E2, cioè di primaria importanza per la funzione agricolo-produttiva e di 8 ettari per quelle classificate E5, aree marginali). «Le superfici minime previste nella prima adozione del Puc del 2014 erano di 5 e 10 ettari – spiega il sindaco -, poi abbiamo tenuto conto di alcune osservazioni e le abbiamo ridotte del 20%. Ma manteniamo un punto fermo: il lotto di terreno è vincolato. Non si può frazionare, fatte salve le successioni».
Edilizia residenziale. Le zone di espansione sono rimaste uguali al piano vigente. «Tra queste, all’ingresso di Santa Teresa, dietro all’edificio del micronido, c’è un’area standard destinata all’edilizia agevolata – sottolinea Pisciottu –. In altre abbiamo comunque previsto percentuali da destinare agli standard superiori a quelle minime». Altre zone in cui è possibile costruire case mono o bifamiliari sono La Tanchitta, nel quartiere di Santa Lucia. Nell’area all’ingresso del paese, tra la provinciale e la statale. Nelle zone dietro alla caserma dei carabinieri, La Collinetta, vicina al porto turistico e nei pressi del palazzetto dello sport. A Capo Testa c’è solo una piccola porzione fabbricabile di tre o quattro case. A Santa Reparata negli standard comunali sono stati posizionati 15mila metri cubi, di cui 2.500 alberghieri e gli altri residenziali.
Zone F turistiche. «Non abbiamo consumato tutto il territorio, lasciamo margini d’intervento per un ulteriore sviluppo – dichiara Pisciottu –. Non ci sono aree F a macchia di leopardo, nel piano abbiamo individuato punti precisi, favorendo uno sviluppo alberghiero incentrato sulla qualità. Non possiamo imporre una classificazione, ma puntiamo a hotel di lusso, come i 4 stelle, che hanno bisogno di spazi adeguati per offrire servizi di alto livello». Le nuove zone turistiche sono previste nei centri abitati o urbanizzati. «Tra Valle dell’Erica e Conca Verde abbiamo tagliato di quasi due terzi le volumetrie alberghiere: da 50mila metri cubi iniziali a 20mila, con 15mila metri cubi destinati alla costruzione di immobili – spiega –. Con aree standard fino al mare, oltre a quelle comprese nella fascia dei 300 metri dal litorale». Inserite volumetrie alberghiere anche nelle località La Ficaccia, Ruoni (un piccolo comparto) a Porto Pozzo e San Pasquale, dove sono previste anche residenze turistiche. Campo da golf. «È posizionato a San Pasquale, ma non sono previste volumetrie, eccetto la costruzione esistente. È al confine con la futura area artigianale in località Lu Banconi, tra San Pasquale e Porto Pozzo». Attività produttive. Nel Puc sono previste altre due aree artigianali sempre a Porto Pozzo e una in località Conca Verde. Raddoppia la superficie dell’attuale zona artigianale in località Li Lucianeddi, sulla carta ci sono ulteriori 10 ettari.
Gli step. Il Puc definitivo, che sarà inviato alla Regione, è stato adottato con i voti della maggioranza, Marco Bo, unico consigliere di minoranza presente si è astenuto: «Non ho avuto il tempo necessario per approfondire 1.398 pagine di relazioni e 98 tavole grafiche perché la seduta è stata convocata a ridosso del fine settimana». In apertura dei lavori il consigliere Bo aveva chiesto di rinviare il Consiglio di 15 giorni, negata questa possibilità ha preso parte alla discussione, alcune delle sue osservazioni sono state accolte.
Aree agricole. Per costruire un agro sono previste rigide prescrizioni: la qualifica di imprenditore agricolo, il lotto minimo di 4 ettari per le cosiddette zone E2, cioè di primaria importanza per la funzione agricolo-produttiva e di 8 ettari per quelle classificate E5, aree marginali). «Le superfici minime previste nella prima adozione del Puc del 2014 erano di 5 e 10 ettari – spiega il sindaco -, poi abbiamo tenuto conto di alcune osservazioni e le abbiamo ridotte del 20%. Ma manteniamo un punto fermo: il lotto di terreno è vincolato. Non si può frazionare, fatte salve le successioni».
Edilizia residenziale. Le zone di espansione sono rimaste uguali al piano vigente. «Tra queste, all’ingresso di Santa Teresa, dietro all’edificio del micronido, c’è un’area standard destinata all’edilizia agevolata – sottolinea Pisciottu –. In altre abbiamo comunque previsto percentuali da destinare agli standard superiori a quelle minime». Altre zone in cui è possibile costruire case mono o bifamiliari sono La Tanchitta, nel quartiere di Santa Lucia. Nell’area all’ingresso del paese, tra la provinciale e la statale. Nelle zone dietro alla caserma dei carabinieri, La Collinetta, vicina al porto turistico e nei pressi del palazzetto dello sport. A Capo Testa c’è solo una piccola porzione fabbricabile di tre o quattro case. A Santa Reparata negli standard comunali sono stati posizionati 15mila metri cubi, di cui 2.500 alberghieri e gli altri residenziali.
Zone F turistiche. «Non abbiamo consumato tutto il territorio, lasciamo margini d’intervento per un ulteriore sviluppo – dichiara Pisciottu –. Non ci sono aree F a macchia di leopardo, nel piano abbiamo individuato punti precisi, favorendo uno sviluppo alberghiero incentrato sulla qualità. Non possiamo imporre una classificazione, ma puntiamo a hotel di lusso, come i 4 stelle, che hanno bisogno di spazi adeguati per offrire servizi di alto livello». Le nuove zone turistiche sono previste nei centri abitati o urbanizzati. «Tra Valle dell’Erica e Conca Verde abbiamo tagliato di quasi due terzi le volumetrie alberghiere: da 50mila metri cubi iniziali a 20mila, con 15mila metri cubi destinati alla costruzione di immobili – spiega –. Con aree standard fino al mare, oltre a quelle comprese nella fascia dei 300 metri dal litorale». Inserite volumetrie alberghiere anche nelle località La Ficaccia, Ruoni (un piccolo comparto) a Porto Pozzo e San Pasquale, dove sono previste anche residenze turistiche. Campo da golf. «È posizionato a San Pasquale, ma non sono previste volumetrie, eccetto la costruzione esistente. È al confine con la futura area artigianale in località Lu Banconi, tra San Pasquale e Porto Pozzo». Attività produttive. Nel Puc sono previste altre due aree artigianali sempre a Porto Pozzo e una in località Conca Verde. Raddoppia la superficie dell’attuale zona artigianale in località Li Lucianeddi, sulla carta ci sono ulteriori 10 ettari.
Gli step. Il Puc definitivo, che sarà inviato alla Regione, è stato adottato con i voti della maggioranza, Marco Bo, unico consigliere di minoranza presente si è astenuto: «Non ho avuto il tempo necessario per approfondire 1.398 pagine di relazioni e 98 tavole grafiche perché la seduta è stata convocata a ridosso del fine settimana». In apertura dei lavori il consigliere Bo aveva chiesto di rinviare il Consiglio di 15 giorni, negata questa possibilità ha preso parte alla discussione, alcune delle sue osservazioni sono state accolte.
