La Nuova Sardegna

Olbia

Defibrillatori, una mappa per la “città cardiosicura”

di Paolo Ardovino
Defibrillatori, una mappa per la “città cardiosicura”

Il progetto del Comune in tre parole: censimento, formazione e sensibilizzazione  L’assessore Simonetta Lai: «Il primo passo sarà il coinvolgimento delle scuole»

24 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Una mappatura dettagliata di tutti i defibrillatori presenti nel territorio olbiese, con figure capaci di utilizzarli in caso di soccorso e rintracciabili a pochi metri di distanza: è l'ambizione di un progetto chiaro sin dal nome, "Olbia città cardio sicura", nato dall'associazione cittadina II e III età in collaborazione con l'assessorato ai Servizi sociali.

Censimento, formazione, sensibilizzazione: saranno le tre fasi dell'iniziativa "ancora work in progress", come ha spiegato l'assessore comunale Simonetta Lai nella conferenza di presentazione alla biblioteca simpliciana, ma che promette di realizzarsi in tempi brevi. In sostanza, il primo passo è quello di realizzare un vero e proprio censimento di tutti i defibrillatori della zona, coinvolgendo tanto i privati quanto le istituzioni, soprattutto per rintracciare quelli non ancora registrati alla centrale operativa del 118, come da legge. In questo modo sarà possibile tracciare una mappa dei Dae (in termine tecnico come vengono definiti i defibrillatori semiautomatici), valutarne le condizioni e renderli disponibili, inoltre si aggiungerà anche l'acquisto di un altro paio di dispositivi da parte del Comune. Fatto ciò sarà necessario guardare ai volontari da formare, e la stessa Lai assicura che è pronto «un corso di formazione per circa sessanta persone che potrebbe partire già entro un mese». Lo step finale sarà quello dedicato alla sensibilizzazione. Per questo ieri mattina erano presenti alcuni dirigenti e rappresentati di istituti scolastici cittadini. «Abbiamo coinvolto le scuole perché sono istituti dove i defibrillatori sono presenti - spiega l’assessore -, e perché rappresentano un contesto ideale per la sensibilizzazione della città, vorremmo fare diverse attività in proposito».

Al fianco dell'assessore, la coordinatrice Luisa Cardinale, il presidente dell'associazione II e III età, Vincenzo Carta, e il referente del progetto, Salvatore Gelsomino. Sarà proprio quest'ultimo a dare alcune delucidazioni tecniche sul progetto nascente: «Innanzitutto siamo partiti dal presupposto che rendere Olbia una città cardio sicura è possibile se c'è condivisione, quella dei defibrillatori nel territorio, e formazione - poi l'idea -, svilupperemo un software per rendere disponibile anche con una semplice app il posizionamento dei Dea, e la formazione privilegerà le persone che abitano vicino ai dispositivi, proprio perché sappiamo che in questi casi la corsa contro il tempo è cruciale».

Non vanno escluse le frazioni e per questo il progetto è stato proposto anche al Plus, il gruppo di 17 comuni galluresi di cui Olbia è capofila. Ogni Dae ha la sua scheda tecnica e con quelle informazioni sarà possibile compilare il modulo che in queste ore le scuole riceveranno via mail.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative