La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale, esposti e veleni il Csm vuol vederci chiaro

di Marco Bittau
Tribunale, esposti e veleni il Csm vuol vederci chiaro

La commissione a Tempio ha iniziato le audizioni dei magistrati e degli avvocati  Il presidente dell’Ordine forense: «Non si è parlato degli organici ridotti all’osso» 

24 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. Il Consiglio superiore della magistratura “processa” il tribunale di Tempio. L’espressione è un po’ forte, ma ci sta tutta se si considera lo stato di paralisi e prostrazione in cui versa l’amministrazione della giustizia in Gallura. Cioè organici ridotti all’osso, magistrati che vanno e vengono in breve tempo, carichi di lavoro insostenibili, processi di lungo corso che si concludono inevitabilmente con la prescrizione, avvocati che si astengono dalle udienze da ormai quattro mesi. Per non dire delle segnalazioni, dei ricorsi e degli esposti inviati da magistrati proprio al Csm.

Proprio sulla base di uno o più di questi esposti si è mossa la prima commissione del Consiglio superiore della magistratura, presieduta da Sebastiano Ardita. Ieri sono cominciate le audizioni, in forma assolutamente riservata. Sono stati sentiti tutti i magistrati del tribunale e della procura di Tempio, a cominciare dal presidente Giuseppe Magliulo e dal procuratore capo Gregorio Capasso. Sentito anche il presidente dell’Ordine degli avvocati, Carlo Selis. Domani le audizioni proseguiranno ancora e sarà la volta dei più alti magistrati sardi, in servizio a Cagliari, a cominciare dal procuratore generale e dal presidente della Corte d’appello Gemma Cucca, che del tribunale di Tempio è stata a lungo presidente.

«Audizione assolutamente serena e cordiale – sono le poche battute del presidente dell’Ordine forense, Carlo Selis, al termine dell’incontro –. La commissione sta verificando le condizioni ambientali nel tribunale e i rapporti tra i magistrati e quelli con gli avvocati. Nessun riferimento alla situazione precaria degli organici e neppure all’astensione degli avvocati dalle udienze. I commissari non erano neppure a conoscenza della protesta che dura ormai da quattro mesi».

La ricognizione della commissione e, soprattutto, le audizioni di magistrati e avvocati sono i passaggi preliminari per fare chiarezza su una situazione di imbarazzante disagio che si è creata nel tribunale di Tempio. Una storia da “magistrati contro” (vecchi e nuovi) che non è rimasta chiusa dentro le mura del palazzo di giustizia, ma che è finita, nero su bianco, negli esposti inviati all’attenzione del Csm, a Roma. Cioè, una dichiarazione di guerra. Una storia di veleni che si è consolidata nel tempo e che ha trovato terreno fertile nelle pesanti inchieste (con i processi ancora in corso a Roma) che hanno visto coinvolti magistrati e avvocati del tribunale di Tempio. Un velo d’ombra, ma anche una ferita profonda che evidentemente ha lasciato il segno sulla già precaria macchina giudiziaria gallurese.©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative