La Nuova Sardegna

Olbia

«In corso l’eutanasia della sanità pubblica»

 «In corso l’eutanasia della sanità pubblica»

La denuncia della segretaria della Funzione pubblica Cgil, Luisella Maccioni: «Situazione grave»

25 gennaio 2020
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OLBIA. È in corso un’eutanasia della sanità pubblica in Gallura? Ne è convinta Luisella Maccioni, segretaria della Funzione pubblica Cgil, che interviene sullo stato della rete di assistenza composta da ambulatori e ospedali: «Non ci sbagliavamo quando affermavamo in più occasioni che l’azienda Sanitaria gallurese fosse arrivata ad una condizione di disorganizzazione imminente, causata dall’assenza di una seria politica sanitaria, improntata ad una programmazione ed un rilancio dell’offerta adeguati alle esigenze del cittadino-utente della Gallura».

Secondo la dirigente sindacale si deve addirittura registrare un ulteriore degrado delle condizioni «che mortificano di fatto tutti gli operatori sanitari». Ed elenca carenza di personale e organici ridotti al minimo, taglio dei servizi, tentativo di azzerare presidi storici come Tempio e la Maddalena, riducendo sempre di più Olbia».

Quindi l’ipotesi di una eutanasia della sanità gallurese sarebbe suffragata da diversi indizi: «dalla Direzione aziendale senza potere, alle costanti vacanze organiche , dalla rimodulazione in negativo di servizi storici al mancato decollo della sanità nel territorio».

Per la Cgil si tratta di una «situazione grave che non può essere lasciata cadere nel silenzio e nella accettazione che “forse” decollerà la nuova Asl gallurese, oggi non si tratta soltanto di rilanciare l’autonomia del territorio, anche dal punto di vista sanitario, si tratta di rivedere quale tipo di sanità la Gallura ha bisogno, ma soprattutto quali servizi sanitari devono essere garantiti ed erogati ai cittadini».

Per Luisella Maccioni sono «incredibili» le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità quando annuncia ulteriori risorse alla sanità privata: «Perché non si assume nella sanità pubblica?».

La Funzione pubblica Cgil chiede alla Regione e al commissario dell’Ats «perché a tutt’oggi non sono state fatte scorrere le graduatorie degli Oss. Perché si continua ad assumere dalle agenzie interinali, perché si mandano gli operatori in prestazioni aggiuntive?».

Il sindacato punta anche il dito su due delibere del commissario straordinario Ats «riguardanti guarda caso il reparto di otorino di Tempio Pausania. La prima il trasferimento a Nuoro del primario, la seconda sul percorso ospedaliero (Tempio e Alghero) per la tonsillectomia».

Per Luisella Maccioni con la prima «si agevola il trasferimento del direttore, impoverendo ancora di più l’organico e le professionalità» mentre con la seconda «si scardina nei fatti il reparto di Tempio e contestualmente lo stesso ospedale».

A conclusione di questa analisi, la segretaria della Funzione pubblica Cgil gallurese lancia «l’ennesimo appello: ridare dignità alla sanità pubblica attraverso una iniziativa politica sindacale che partendo dalla richiesta di un forte rilancio dell’occupazione, presso la Azienda sanitaria gallurese: le assenze di personale medico, infermieristico e socio sanitario sono una delle cause del degrado dell’azienda. Si arrivi ad una richiesta di riqualificazione e di rilancio del pubblico, non foss’altro perché non tutto si può risolvere finanziando la sanità privata».

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