La Nuova Sardegna

Olbia

Ancora poca innovazione nelle imprese galluresi

Ancora poca innovazione nelle imprese galluresi

Analisi del Cipnes sui dati Unioncamere relativi alla digitalizzazione delle aziende Indagine condotta attraverso un test di autovalutazione chiamato “Selfi4.0”  

26 gennaio 2020
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OLBIA. La Gallura rimane, pur tra non poche difficoltà, uno dei territori più vivaci e dinamici dell’economia sarda. Eppure anche le imprese di quest’area dell’isola hanno qualche difficoltà a rapportarsi con l’innovazione. Anzi, a vedere i dati di Unioncamere sulla digitalizzazione delle aziende, si può dire che la Gallura sia più indietro rispetto al resto della Sardegna.

Il Cipnes ha sottolineato questo aspetto dell’economia locale facendo riferimento all’indagine condotta da Unioncamere attraverso un test di autovalutazione rivolto agli imprenditori e chiamato “Selfi4.0”.

Cinque i gruppi in cui sono stati catalogati i partecipanti, in base all’attitudine delle imprese: esordiente digitale, apprendista digitale, specialista digitale, esperto digitale e campione digitale. Le imprese galluresi sono sopra la madia regionale soltanto nella categoria più alta, quella dei “campioni digitali”: appartengono a questo livello il 7,6 per cento delle aziende che hanno partecipato al test. La media sarda è del 4 per cento, quella nazionale del 3.

Qui finiscono le buone notizie. Il grosso delle imprese galluresi si ammassa nelle classificazioni più basse: il 21 per cento delle imprese galluresi è “esordiente digitale” contro il 9 della media sarda e l’11 di quella nazionale; addirittura il 71 per cento è solo “apprendista digitale” contro il 55 della Sardegna e il 49 dell’Italia. Nessuna impresa gallurese è “specialista digitale”: in Sardegna sono il 28 per cento e il 30 in Italia; e nessuna impresa anche nel livello “esperto digitale” contro il 4 per cento della Sardegna e il 7 dell’Italia

«Tuttavia, il grado di digitalizzazione delle imprese è, considerati tutti i parametri, basso in tutta Italia - sottolinea il Consorzio industriale -. Soprattutto quello microimprese (meno di 10 addetti), che rappresentano il 95 per cento delle imprese italiane e oltre il 44 per cento degli addetti: solo il 16 per cento di queste ha assunto un esperto digitale contro il 73 delle aziende con più di 250 addetti. Il dato è fornito dall’Istat con la pubblicazione annuale “Imprese e Ict”».

La trasformazione tecnologica 4.0 di un’impresa comincia col conoscere il proprio livello di maturità digitale (digital maturity assessment). L’assessment è una metodologia di indagine che, attraverso l’analisi dei processi interni, valuta lo stato di maturità digitale di un’impresa e la sua capacità di dotarsi di tecnologie e di innovazioni organizzative per modificare e rendere più efficiente il proprio modello di business. Le Camere di commercio, per accompagnare le imprese in questo percorso, hanno realizzato un modello che permette di effettuarne la mappatura della maturità digitale in autonomia e in soli 15 minuti. Il Seflie4.0, appunto. Il link per effettuare il test si può trovare sul sito https://www.puntoimpresadigitale.camcom.it/ (r.pe.)

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