SCUOLA
Orientamento e formazione nelle linee strategiche del “Pes”
TEMPIO. La parola chiave è “orientamento” e la strategia per renderla quanto più concreta dovrebbe essere la concertazione territoriale. Lo ribadisce in un comunicato Francesca Spampani, dirigente...
31 gennaio 2020
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TEMPIO. La parola chiave è “orientamento” e la strategia per renderla quanto più concreta dovrebbe essere la concertazione territoriale. Lo ribadisce in un comunicato Francesca Spampani, dirigente scolastico dell’Istituto “Pes”, che, richiamandosi alle linee guida nazionali per l’orientamento permanente pubblicate dal Miur nel 2004, fa presente come lo stesso Consiglio Europeo abbia nel 2008 sostenuto una tesi equivalente proponendo una più stretta associazione tra orientamento e formazione. «È chiaro infatti - sostiene la Ds del Pes - come per attuare un simile orientamento giuridico sia necessaria una integrazione delle azioni di istituzioni scolastiche, associazioni di categoria, associazioni imprenditoriali, enti locali e uffici scolastici regionali». Per Francesca Spampani occorrerebbe concepire l’orientamento come un diritto permanente di tutti e riflettere più attentamente sulle forme in cui si esplica, non affidandolo solo al rendimento scolastico o all’inclinazione delle famiglie. «Urge, pertanto, un ripensamento del ruolo della scuola che ha il dovere di varcare i propri confini organizzati, delle famiglie chiamate a collaborare con l'istituzione scolastica, delle nuove tecnologie che debbono diventare fattore di promozione e non di discriminazione, del territorio quale interlocutore fondamentale». Il passo compiuto dal “Pes” è l’idea di un Centro di Informazione e Orientamento capace di raccordare e supportare l’azione delle singole scuole. «Una proposta innovativa - dice la Ds Spampani – il cui obiettivo è il coinvolgimento delle scuole e delle istituzioni, nonché delle figure professionali locali”. In quest’ottica rientrano le proposte della nuova offerta formativa della scuola. «Il Pes offre corsi che permettono di applicare subito al mondo del lavoro le competenze acquisite a scuola: meccatronica, servizi informativi aziendali, costruzioni ambiente e territorio con articolazioni di green design, enologia e viticoltura, elettronica e informatica. La sfida urgente è dimostrare la rispondenza di tali indirizzi alle esigenze del territorio come è accaduto nel convegno che abbiamo organizzato col Comune di Calangianus, sul rapporto tra scuola, territorio e innovazione, e che ha avuto fra i suoi protagonisti il distretto regionale aerospaziale». La posta in palio non sarebbe una semplice questione di numeri. «L’orientamento oggi – chiude la Spampani – non può impoverire il territorio, non lo può sguarnire di professioni ancora necessarie o non valorizzarne altre, innovative e in linea con lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu». (g.pu.)