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Addio a Maria “sa buttegaja”, storia e memoria della comunità

Addio a Maria “sa buttegaja”, storia e memoria della comunità

BUDDUSÒ. Su 16 de santu Aini di anni ne avrebbe compiuto 94, ma Maria Altana, sa buttegaja, non ne ha avuto il tempo. È deceduta lunedì mattina in punta di piedi. Eppure la sua vita è stata tutt’altro...

06 febbraio 2020
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BUDDUSÒ. Su 16 de santu Aini di anni ne avrebbe compiuto 94, ma Maria Altana, sa buttegaja, non ne ha avuto il tempo. È deceduta lunedì mattina in punta di piedi. Eppure la sua vita è stata tutt’altro che silenziosa e cadenzata. Eternamente single, a chi le chiedeva il perché rispondeva: «So cojuada chin sa buttega .. Amus fattu fena pius de nozze d’oro».

Buttegaja dai primi degli anni Cinquanta e stata una componente fondamentale del commercio buddusoino. Nel suo negozio di generi alimentari all’angolo fra via Nazionale e via Colonello Langiu, c’era di tutto e si vendeva di tutto. Ha iniziato l’attività quando ancora non esisteva il confezionato negli scaffali, il suo era una sorta di emporio pieno di sacconi di carta da 50 chili disposti in fila davanti al bancone, stracolmi di pasta, farina zucchero e ogni ben di Dio. Tutto veniva venduto sfuso e avvolto in fogli di carta oleata dove prima Maria sopra ci aveva fatto il conto con numeri a caratteri cubitali. La sommatoria a mente avrebbe fatto invidia a qualsiasi moderna calcolatrice. Lei non ammetteva mai che fosse sfornita di un qualcosa, qualunque fosse la richiesta, la merce era in arrivo e la cliente doveva solo aspettare. Se poi si spazientiva per l’attesa, Maria rifilava un sostitutivo. Non c’era oltulanu che non le fornisse la verdura locale, le enormi angurie esposte in grosse cesta all’entrata del negozio arrivavano direttamente da Arborea, o almeno così lei diceva. In tinas de linna vendeva s’arringada e i sa cusselva, il concentrato di pomodoro, per poter fare il sugo. Lo dava a imboligu, a sole 10 lire, ma era talmente invitante che difficilmente arrivava a destinazione: veniva leccato prima, ovviamente dal consumatore. Sa buttega de Maria Altana, gestita insieme alla sorella Lughianna, non conosceva orari, in attivo dalle tre o quattro del mattino andava avanti a oltranza. Perché chiudere se non a notte fonda? Tanto dormivano in una brandina nel magazzino a fianco. Che personalità Maria, determinata, forte e coraggiosa ma allo stesso tempo generosa e disponibile in un periodo storico in cui i contanti circolavano solo a fine mese e solo per chi aveva un lavoro sicuro. Maria Altana non è stata solo una grande commerciante, è stata la memoria storica ed economica della comunità. Ora riposa e non pensa di aprire buttega in paradiso anche se tutti a Buddusò sono convinti che riuscirebbe a vendere a chiunque sia lì con lei, angeli compresi, anche l’energia alternativa.(Antonietta Marroni)

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