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Lo stop di Air Italy: 1200 lavoratori nella disperazione
Contraccolpi in Gallura: 500 i dipendenti della società che vivono a Olbia, mentre senza compagnia chi coprirà i voli in continuità?
OLBIA. La lettera con cui gli azionisti hanno annunciato lo stop dei voli e la messa in liquidazione della società ha gettato nella disperazione i 1.200 dipendenti di Air Italy, di cui 550 con sede in Sardegna, perlopiù a Olbia. Un esercito di lavoratori tra personale di volo e di terra che improvvisamente si ritrova senza lavoro. Un dramma sociale, l’ennesimo per la Sardegna. Ma anche un dramma economico perché Air Italy è la compagnia che collega Olbia con Roma e Milano in regime di continuità territoriale.
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Lo stop ai voli è arrivato in un momento in cui l’aeroporto Costa Smeralda è chiuso per i lavori di rifacimento della pista e Air Italy aveva sospeso tutti i voli dal 3 febbraio, ma ora la grande incognita sarà capire cosa succederà dal 13 marzo, il giorno in cui è prevista la riapertura dello scalo gallurese. Inimmaginabile pensare che Olbia, e dunque la Gallura, ma anche il Nuorese e il Logudoro, restino senza collegamenti in regime di continuità.
Una grana in più per la Regione, già alle prese con il pasticcio della continuità territoriale, visto che dal 17 aprile – senza una proroga dell’Unione europea – tutti i collegamenti dall’isola per Roma e Milano dovranno essere assoggettati al libero mercato.