La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia greca, mostra-evento all’ArtPort gallery

Olbia greca, mostra-evento all’ArtPort gallery

Curata da Maria Assunta Fodde e dall’archeologo Rubens D’Oriano, l’inaugurazione sarà giovedì

23 febbraio 2020
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OLBIA. A partire da giovedì 27 febbraio, alle 11, l'Artport gallery cambia veste e, in collaborazione con Geasar, soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Nuoro e Sassari e assessorato comunale alla Cultura, presenta la nuova esposizione: "Olbia greca". Curata da Maria Assunta Fodde, responsabile dello spazio espositivo all'aeroporto, e dall'archeologo Rubens D'Oriano, si tratta di un viaggio nella storia più antica della città. La mostra si apre con la citazione di un testo riportato sulla "Guida della Grecia" dello scrittore e geografo greco Pausania il Periegeta, vissuto nel II secolo d.C., che scrisse: "Giunse in Sardegna un gruppo composto da abitanti della città di Tespi e del territorio di Atene guidato da Iolao, e fondarono la città di Olbìa". Gli scrittori antichi tramandano quindi in termini leggendari che la città gallurese fu fondata da greci capitanati da Iolao, nipote ed amante di Hèrakles (Ercole). Al racconto mitico pareva dare fede anche il nome Olbìa, aggettivo greco che significa felice, perché conosciamo altre 8 città greche con questo nome. Fino al 1994, tuttavia, il sottosuolo della città non restituiva nulla di più antico della nascita dell’abitato cartaginese verso il 330 a. C., coerentemente con la visione da sempre consolidata negli studi che vedeva la Sardegna interamente pertinente al mondo prima fenicio e poi cartaginese. Invece l'obbiettivo dell'esposizione è quello di spiegare dettagliatamente la ricostruzione di una scoperta e la ricerca sui reperti, inaspettati e di grande rilevanza patrimoniale e scientifica, illustrando il periodo lungo 120 anni, tra il 630 e il 510 a. C., nei quali Olbia è stata l’unica città greca della Sardegna. Queste rivoluzionarie scoperte sono avvenute grazie alla costante opera di tutela della città antica, interamente coperta da quella odierna, tutela che la Soprintendenza ha condotto dal 1979 ad oggi sempre garantendo contemporaneamente lo sviluppo dell’Olbia attuale. A questo argomento viene dedicata la seconda sezione della mostra, con il contributo di un video che documenta l'intensa attività di 40 anni di scavi. Immagini e ricostruzioni storiche di assoluto valore scientifico che mostrano come l'attuale Olbia sia collocata su una pluri-stratificazione di civiltà differenti. La mostra sarà visitabile fino all'8 aprile (ingresso libero) nella sala museale al primo piano del Costa Smeralda, dopo il successo di pubblico registrato per l'esposizione "Intrecci di bellezza". (p.a.)

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