La Nuova Sardegna

Olbia

Incendio nella notte, palazzina evacuata

di Angelo Mavuli
Incendio nella notte, palazzina evacuata

Le fiamme sarebbero partite da rifiuti accatastati in un sottoscala. Sei famiglie costrette ad abbandonare le loro abitazioni

24 febbraio 2020
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TEMPIO. Sabato notte di paura a Tempio per un incendio scoppiato poco dopo le 23.30 in una palazzina di tre piani in via Europa unita, all’incrocio fra viale Giovanni XXIII° e viale Italia unita, sulla statale 127 per Sassari. Il bilancio è pesante: danni ingenti all’edificio e 6 famiglie per un totale di 22 persone hanno dovuto lasciare precipitosamente le loro case durante la notte. Alcune di queste persone sono state anche trasferite per precauzione al pronto soccorso dell’ospedale Paolo Dettori con difficoltà respiratorie e sintomi di intossicazione da fumo. Su una donna ottantenne il controllo medico più accurato. Alla fine tutti sono stati riportati negli alloggi provvisori in attesa che lo stabile sia di nuovo agibile.

Tutto è successo mentre in città si svolgevano i festeggiamanti del Carnevale. A dare l’allarme antincendio sabato notte sono stati gli stessi abitanti della palazzina di via Europa unita che, improvvisamente, si sono trovati senza luce e con gli appartamenti invasi da un denso fumo grigio e acre che ha reso l’aria irrespirabile. In un attimo tutti gli abitanti (in totale si tratta di 22 persone), aiutandosi anche reciprocamente, hanno abbandonato le loro abitazioni. Sul posto intanto sono arrivati in forze e con diversi automezzi i vigili del fuoco di Tempio. Stando alle prime indagini – condotte in questo caso dagli agenti del commissariato di polizia di Tempio, mentre i carabinieri della compagnia erano impegnati in altri servizi di ordine pubblico legati al Carnevale – le fiamme da cui si è sprigionato l’intenso fumo e che hanno letteralmente fuso i contatori all’ingresso della palazzina, sarebbero partite da un sottoscala condominiale dove erano stati depositati e accumulati dai vari inquilini dello stabile ogni genere di oggetti. In pratica, qualcuno di questi oggetti (veri e propri) avrebbe innescato l’incendio. La squadra investigativa del commissariato di polizia di Stato, comandato dal dirigente Paolo Meloni, hanno escluso il dolo. Nessuna traccia di innesco e tanto meno di liquido infiammabile. Nulla, insomma, che potesse far poensare a un attentato intimidatorio. Le indagini comunque proseguono e già nelle prossime ore la dinamica dell’accaduto sarà completa. È toccato, invece, all’assessore ai Servizi sociali del Comune, Francesco Quargnenti, presente da subito sul luogo dell’incendio, trovare una sistemazione immediata per le famiglie costrette a lasciare l’edificio a rischio. Una delle sei famiglie è stata alloggiata nei locali del seminario vescovile in viale Don Sturzo. Le altre invece hanno trovato collocazione provvisoria in case di amici oppure di parenti.

L’incendio fortunatamente non ha provocato danni strutturali alla palazzina dove comunque non si potrà tornare a vivere se non dopo un impegnativo lavoro di ripulitura dal nero del fumo e una robusta imbiancatura in tutte le stanze dei sei appartamenti, attualmente inagibili proprio per i danni causati dal fumo. Danni circoscritti all’androne interno, alle scale, alle pareti interne delle abitazioni, alle porte d’ingresso e all’impianto elettrico generale.

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