Siniscola, vigile urbano accusato di falso
L’assistente capo Pier Cipriano Murru avrebbe alterato la denuncia di una donna
26 febbraio 2020
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SINISCOLA. L’assistente capo della polizia municipale di Siniscola, Pier Cipriano Murru, ieri mattina è stato rinviato a giudizio per falso. Dovrà comparire davanti al giudice monocratico Giacomo Ferrando il prossimo 6 luglio. L’uomo, assistito dall’avvocato Francesco Soggiu, secondo la prospettazione dell’accusa, alcuni mesi fa avrebbe modificato una denuncia presentata in Comune da Teresina Taras per evitare – almeno così si ipotizza – che l’iter avesse seguito. Ieri nell’udienza davanti al gup Claudio Cozzella l’imputato era assente, presente invece la parte lesa Teresina Taras costituitasi parte civile con l’avvocato Antonello Desini. Il pubblico ministero ha insistito per il rinvio a giudizio di Murru, conclusioni a cui si è associato la parte civile, mentre la difesa ha chiesto la sentenza di non luogo a procedere. Per il gup, al termine della camera di consiglio,Murru deve essere processato davanti al giudice monocratico. Sarà dunque il dibattimento a chiarire come sono andate le cose. Per la Taras ci sarebbe una sua denuncia querela al comando di polizia municipale di Siniscola, mai giunta alla Procura di Nuoro. La donna, aveva denunciato l’amministratrice di una società (sua sorella Nina Taras), la Granirò Beach Srl, ma la sua speranza per vedere rispettati i suoi diritti di querelante si arenarono incredibilmente. Fu dunque dalla Taras, a presentare un nuovo esposto che questa volta innescò nuove e approfondite indagini. La procura di Nuoro sequestrò alcuni documenti importanti negli uffici del Comune di Siniscola, sentì a sommarie informazioni alcuni testimoni, accertando che l'atto di denuncia querela originario era stato distrutto e artatamente modificato. Tale da non farlo apparire come una querela secondo la volontà della denunciante ma come un atto di sommarie informazioni. (luca urgu)