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La Maddalena, cinque mesi senza la Tac: disagi per le trasferte obbligate
Walkiria Baldinelli
L’associazione “Presidio ospedale Paolo Merlo” risolleva il caso
28 febbraio 2020
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LA MADDALENA. La Tac è fuori uso da cinque mesi e l’associazione Presidio ospedale Paolo Merlo sottolinea i disagi causati dal disservizio. «Nonostante varie rassicurazioni - dichiara il presidente Aldo Pireddu -, dall’8 ottobre 2019, il presidio maddalenino non dispone della Tac. Uno strumento di importanza vitale per le diagnosi del pronto soccorso, ma anche per le visite programmate. Suscitano perplessità le caratteristiche del macchinario che tamponerà il problema in attesa della nuova Tac. Così, per fugare i dubbi, abbiamo fatto un accesso agli atti. Un mese fa ci siamo rivolti al direttore generale Ats Sardegna e a quello dell’Ats Gallura chiedendo le caratteristiche tecniche della Tac in fase di montaggio al Paolo Merlo e di quella attivata da meno di un anno al Giovanni Paolo II di Olbia, ma sinora non abbiamo ottenuto risposte». Il problema è stato segnalato a più riprese dall’associazione isolana.
Fonti vicine alla direzione fanno sapere che si stanno concludendo le procedure di collaudo per l'entrata in funzione di una Tac a 64 strati. E che si prevedono tempi brevi per il funzionamento di questa apparecchiatura alla Maddalena, si ipotizza una settimana. È il macchinario in uso a Olbia sino a non molto tempo fa, che è stato installato in attesa della nuova apparecchiatura promessa dall’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu e dal presidente della commissione sanità, Domenico Gallus, durante una visita lo scorso anno all’ospedale isolano. E ancora prima, promessa dall’ex assessore regionale Luigi Arru e dall’allora manager dell’Ats, Fulvio Moirano. I tempi per la nuova Tac sono piuttosto lunghi. È in dirittura d’arrivo la fase della progettazione del bando di gara per l’acquisto di varie apparecchiature, priorità concertate dall’ente, tra le quali figura proprio la Tac destinata al presidio maddalenino. «Quella che dovrebbe tamponare ora le criticità alla Maddalena è stata dismessa a giugno 2019 perché usurata - afferma Pireddu -; la nostra associazione, portavoce delle preoccupazioni palesate più volte da utenti e cittadini, chiede all’Ats garanzie e tempi certi. Perché da cinque mesi gli utenti che hanno programmato le visite sono costretti a un esodo forzato a Olbia o in strutture private».
Fonti vicine alla direzione fanno sapere che si stanno concludendo le procedure di collaudo per l'entrata in funzione di una Tac a 64 strati. E che si prevedono tempi brevi per il funzionamento di questa apparecchiatura alla Maddalena, si ipotizza una settimana. È il macchinario in uso a Olbia sino a non molto tempo fa, che è stato installato in attesa della nuova apparecchiatura promessa dall’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu e dal presidente della commissione sanità, Domenico Gallus, durante una visita lo scorso anno all’ospedale isolano. E ancora prima, promessa dall’ex assessore regionale Luigi Arru e dall’allora manager dell’Ats, Fulvio Moirano. I tempi per la nuova Tac sono piuttosto lunghi. È in dirittura d’arrivo la fase della progettazione del bando di gara per l’acquisto di varie apparecchiature, priorità concertate dall’ente, tra le quali figura proprio la Tac destinata al presidio maddalenino. «Quella che dovrebbe tamponare ora le criticità alla Maddalena è stata dismessa a giugno 2019 perché usurata - afferma Pireddu -; la nostra associazione, portavoce delle preoccupazioni palesate più volte da utenti e cittadini, chiede all’Ats garanzie e tempi certi. Perché da cinque mesi gli utenti che hanno programmato le visite sono costretti a un esodo forzato a Olbia o in strutture private».