La Nuova Sardegna

Olbia

Diga quasi vuota, è già allarme

di Sergio Secci

Torpé, in assenza di piogge l’acqua dell’invaso di Maccheronis in primavera sarà razionata

12 marzo 2020
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TORPÈ. Tolti i sei milioni di metri cubi che devono essere obbligatoriamente tenuti di scorta per le necessità idropotabili dei paesi della costa, nel lago Maccheronis per il settore agricolo al momento restano a disposizione solo sette milioni di acqua. A fronte di un totale invasato attuale di tredici milioni di metri cubi l'acqua contenuta nel lago che sbarra il Rio Posada, è insufficiente per le esigenze degli agricoltori delle piane di Torpè, Posada e Siniscola. In assenza di piogge già da fine primavera potrebbe essere deciso un razionamento nella preziosa risorsa idrica. «Non vorrei fare il pessimista – dice il presidente del Consorzio di bonifica Ambrogio Guiso – ma la situazione in assenza di precipitazioni non è certo rosea. A breve, entro la fine del mese comunque, inoltreremo a tutti i consorziati una richiesta per sapere i tipi di coltivazione che si intendono mettere in atto nel periodo estivo e quantificare quindi il fabbisogno idrico dell’intera stagione». In merito alle segnalazioni dei consorziati, fa sapere il presidente Guiso, c’è un importante novità. Contrariamente agli anni scorsi chi non indicherà correttamente sia il tipo di coltura sia il metodo di irrigazione da mettere in atto si ritroverà senza acqua perché si provvederà a chiudere i rubinetti. «Si tratta di una norma voluta dalla Regione – spiega Guiso – proprio per conoscere nel dettaglio il volume dell’acqua da destinare ai campi. Una decisione necessaria in quanto solo una minima parte dei consorziati comunicava regolarmente il fabbisogno idrico. È vero – prosegue – che in pochi anni si è passati da circa il 5% al 30% degli utenti ma si tratta pur sempre di una minoranza di contatori che non ci permetteva di prevedere il consumo totale».

Tolleranza zero quindi per chi non rispedirà il documento che a breve il Consorzio spedirà ad ogni utente al proprio domicilio mentre per i motivi legati all’emergenza coronavirus, è saltata una riunione che si doveva tenere ieri in videoconferenza tra i vertici del Consorzio e gli uffici regionali per parlare dell’attesa deroga al piano di laminazione dell’invaso che sino al 31 marzo, anche in caso di piogge, consente di riempire il lago solo sino a 17 milioni di metri cubi. «L’acqua che sta entrando in diga è davvero poca a causa della siccità, poco più di quella che si consuma ogni giorno e le previsioni meteo non prevedono precipitazioni a breve. Vorrei anche chiarire – conclude Guiso – che se anche se gli uffici del consorzio sono chiusi al pubblico a causa del Coronavirus, operai, personale tecnico e amministrativo sono sempre operativi. Gli utenti e il pubblico, possono raggiungerci ai contatti telefonici e di posta elettronica riportati nel sito del Consorzio mentre prosegue il monitoraggio costante della risorsa idrica nel territorio con l’attività di vigilanza delle dighe, degli invasi e di tutta la rete di distribuzione che interessa centri abitati e soprattutto campagne, dove l’attività non si può assolutamente bloccare. Di ogni novità o ordinanza, si può prendere visione sul sito internet del Consorzio.

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