La Nuova Sardegna

Olbia

Neo dottore in Medicina: pronto ad aiutare il Paese

di Giuseppe Pulina
Neo dottore in Medicina: pronto ad aiutare il Paese

Raimondo Pittorru, 26 anni di Calangianus, si è laureato a Cagliari con lode ed elogi «Se il ministero mi chiamasse, darei subito il mio contributo per questa emergenza»

12 marzo 2020
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CALANGIANUS. «Se verrò contattato dal ministero, non esiterò un solo secondo per dare il mio modesto contributo alla causa».

Parola di Raimondu Pittorru, uno dei più brillanti studenti di Medicina dell’Università di Cagliari. Fresco di laurea, conseguita con il massimo dei voti, se mai venisse contattato, risponderebbe immediatamente a un’eventuale chiamata. «La valigia è già pronta - dichiara - e sono pronto ad andare in qualsiasi parte d’Italia per aiutare i colleghi a fronteggiare la drammatica emergenza sanitaria di questi giorni. Non ritengo nemmeno di dover stipulare un contratto di lavoro: si tratta di un’emergenza e il mio codice deontologico e morale mi impongono di aiutare in maniera incondizionata».

Il giorno in cui si è laureato sarà ricordato per molti motivi, e non solo perché (ma già sarebbe abbastanza) la sua discussione ha ottenuto il plauso di tutta la commissione e tante di quelle lodi ed elogi che farebbero arrossire anche il più estroverso degli studenti. Raimondo Pittorru, laureatosi con un semestre d’anticipo rispetto agli altri studenti del suo corso, è da qualche giorno uno dei nuovi dottori in Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari. Il suo rendimento è stato tale da far sì che spiccasse oltre le eccellenze, tanto da meritare, oltre al massimo dei voti (un bel 110 con tanto di lode), anche l’abbraccio accademico e la menzione speciale. Ci si ricorderà di lui, inoltre, perché è stato uno degli ultimi studenti dell’ateneo cagliaritano a laurearsi prima che venisse decretata la sospensione delle sessioni di laurea a causa dell’emergenza sanitaria. Ma, oltre a questi pur importanti motivi, c’è una ragione ancor più forte per la quale il giovane universitario gallurese ricorderà il giorno della sua laurea. «Questa - ha detto subito dopo la discussione e la notifica dell’esito finale - è la laurea di mio fratello Antonio». Una dedica che ha poco di ordinario e che dice molto del rapporto speciale che lega Raimondo alla memoria del più giovane Antonio, scomparso quasi tre anni fa per una tragica circostanza nel lago di Como. Stacanovista dello studio, Raimondo non ha perso tempo e già si prepara per i prossimi concorsi. È l’orgoglio del padre Paolo e di mamma Marilena e di un’intera comunità. I traguardi che l’attendono sono i test di specializzazione e l’esame di stato. Il sogno nel cassetto è Cardiologia, la specializzazione più ambita dai giovani medici italiani. Chi lo conosce bene, come i suoi insegnanti del liceo classico di Tempio in cui si è formato, sostiene che sarebbe portato anche per la ricerca. «Questa è essenziale - dichiara il neodottore - per la crescita e la coltiverò di buon grado, ma la mia scelta di fare medicina è però strettamente connessa al desiderio di stare a contatto con le persone e prendermi cura di loro. Riconosco che non è nelle mie corde rinchiudermi in laboratorio, mi piace visitare e aiutare concretamente le persone, ma spero di coniugare entrambe le dimensioni della vita scientifica». Di sicuro, se lo augura anche il professore Pietro Giorgio Calò (ritratto nella foto insieme a Raimondo), presidente della commissione di laurea, attualmente presidente della Società Italiana Unitaria di Endocrino-Chirurgia.

«È un eccellente chirurgo ed è stato il mio docente di Semeiotica e Metodologia Chirurgica e Chirurgia Generale. È un grande comunicatore, sempre attento all’apprendimento dei suoi studenti». Quel che, secondo molti, è destinato a diventare proprio il ventiseienne dottor Pittorru da Calangianus.

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