La Nuova Sardegna

Olbia

Sardine galluresi all’attacco sul trasporto aereo

Sardine galluresi all’attacco sul trasporto aereo

Continuità territoriale, lettera aperta all’Ue e alla Regione: «Rispettare i trattati e la Costituzione»

15 marzo 2020
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OLBIA. Dalle Sardine galluresi un contributo sulla tormentata gestazione della continuità territoriale, vitale per i sardi, il lavoro e l’economia dell’isola. L’occasione è una lunga lettera aperta rivolta direttamente da Olbia all’Unione europea, alla Regione e a tutti i partiti politici Il presupposto è «l’inadempienza combinata di Stato, Ue e Regione che pregiudica la libertà dei sardi». La soluzione è l’applicazione dei trattati e della Costituzione.

Nella lettera aperta le Sardine hanno scritto che «come molti altri “isolani” dell’Unione, i sardi non hanno le stesse opportunità di muoversi, lavorare, intraprendere, curarsi che hanno gli altri europei; che è negata la bibertà di venire in Sardegna anche a chi, non sardo, vorrebbe farlo per lavoro, impresa o investimento, diletto». In sostanza, per i sardi l’opportunità di sviluppo socio-economico non è pari a quella del resto degli europei continentali. La Costituzione italiana e i trattati europei, però, dicono che l’uguaglianza, il diritto al lavoro, la coesione economica, sociale e territoriale sono compiti dello Stato e dell’Unione. In particolare i trattati stabiliscono che l’Unione intervenga direttamente se gli Stati o le Regioni non riescono a compensare le diseguaglianze.

La lettera aperta parla espressamente «dell’inclusione di isole e arcipelaghi nell’elenco esistente dei territori cui sono riconosciute condizioni di svantaggio; così come del finanziamento diretto della coesione territoriale tra il continente e tutte le isole direttamente da parte dell’UE, per favorirne lo sviluppo economico e la parità di condizione competitiva». «A questo proposito – scrivono le Sardine – il Regolamento europeo sui servizi aerei stabilisce che ci possono essere aiuti pubblici per voli di linea che servono destinazioni periferiche se la rotta è essenziale per lo sviluppo economico e sociale della regione. Dice, però, che l’aiuto pubblico può essere solo il “minimo” in termini di continuità, regolarità, tariffazione o capacità cui le compagnie aeree non si atterrebbero se tenessero conto solo del loro interesse commerciale». Per questo le Sardine hanno chiesto anche la modifica del regolamento. Vogliono che non si parli più di servizi “minimi”, ma di “collegamenti adeguati allo sviluppo economico e alla coesione sociale”. E chiedono «che il prezzo del biglietto sia il fattore maggiormente influente sull’assegnazione a una compagnia dei contributi pubblici; che conti quasi altrettanto la frequenza dei voli; che il ribasso sul contributo pesi al massimo il 10%; che il trasporto sanitario sia gratuito e illimitato; che la mitigazione dell'impatto ambientale incida per almeno il 30% sul punteggio utile all’aggiudicazione».(m.b.)

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