La Nuova Sardegna

Olbia

Arrestati due galluresi per l’aggressione armata

di Angelo Mavuli
Arrestati due galluresi per l’aggressione armata

Uno è di Olbia, l’altro di Aggius: sono accusati di aver ferito Fabrizio Usai Avrebbero anche minacciato di ucciderlo se avesse parlato con i carabinieri

02 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. Ieri mattina, i carabinieri della compagnia di Tempio su richiesta del procuratore della Repubblica, Gregorio Capasso e del sostituto procuratore, Ilaria Corbelli, hanno messo agli arresti domiciliari Francesco Fadda, 23 anni, di Olbia e Omar Usai, 25 anni, di Aggius. I due, secondo le risultanze delle indagini dei carabinieri e la decisione dei magistrati, sarebbero i responsabili di un’aggressione armata messa in atto a Tempio il 30 ottobre scorso in Via Rossini contro il 27enne Fabrizio Usai: il giovane era agli arresti domiciliari dopo essere stato fermato dai militari, il 26 settembre scorso, mentre era intento a spacciare droga a una ragazza minorenne che aveva avvicinato alla Pischinaccia. Usai era stato invece aggredito attorno a mezzogiorno subito dopo il suo rientro a casa dal tribunale di Tempio dove era comparso per l’accusa di evasione dai domiciliari assegnatigli qualche giorno prima per lo spaccio.

In quell’occasione Fabrizio Usai aveva riportato delle gravi lesioni da taglio a una gamba e aveva perso molto sangue. A salvarlo dalla furia dei due aggressori erano stati i carabinieri, accorsi sul posto, allertati da alcuni vicini di casa che avevano udito le urla dell’aggredito provenienti dall’abitazione.

Da quel momento per i militari di Viale Don Sturzo ha avuto inizio un lavoro certosino che ha consentito di raccogliere tutti gli elementi utili per ricostruire la vicenda, per identificare i responsabili, e anche per definire il movente della brutale aggressione.

Sulla base delle indagini e delle informazioni assunte, Fadda ed Usai ritenevano che dal momento dell’arresto, Fabrizio Usai avesse cominciato a collaborare con i carabinieri, fornendo nomi e cognomi di altri spacciatori, indicazioni sui loro traffici illeciti e sui loro clienti.

Con l’aggressione, avvenuta subito dopo il suo arresto e la sua comparsa di fronte ai giudici del tribunale di Tempio, intendevano avvertirlo che qualora avesse riportato alle forze dell’ordine altre notizie circa lo spaccio di droga a Tempio e nell’alta Gallura, “lo avrebbero ucciso”.

I due arrestati, peraltro già noti alle forze dell’ordine, seguiti costantemente e discretamente in questi cinque mesi in tutti loro spostamenti e contatti, dopo l’udienza di convalida sono stati ristretti agli arresti domiciliari nelle loro case.



In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative