La Nuova Sardegna

TEMPIO. I Comuni dell'Alta Gallura e del Monte Acuto sono alle prese con i metodi di erogazione dei fondi che il Governo centrale - con apposito decreto ministeriale - ha destinato ai cittadini per i beni di prima necessità. In molti li chiamano "buoni spesa", altri "buoni cibo" e saranno pronti a giorni. Ogni municipio, in questi giorni, ha studiato delle regole su come ottenerli, tramite domande da presentare o attribuzione diretta dei servizi sociali. Ma quanto hanno ricevuto i primi cittadini di ogni singolo Comune per aiutare chi, in questo momento dovuto all'epidemia di Covid-19, si trova in difficoltà? I fondi sono stati calcolati in base al numero di abitanti (l'80 per cento) e il reddito pro capite (il 20 per cento, in base alla differenza tra il reddito pro capite comunale e quello nazionale). In ordine alfabetico, per il paese di Aggius, sono stati destinati 10.848,66 euro; ad Aglientu, vanno 9.292,71 euro; ad Alà dei Sardi, si potranno spendere fino a 18.433,41 euro. A Badesi, invece, avranno a disposizione 14.247,74 euro; a Berchidda, 22.584,88 euro: a Bortigiadas, 6.091,71 euro; a Buddusò, 36.975,06 euro; a Calangianus, 32.780,21 euro; a Luogosanto 16.274.33 euro; a Luras, 21.905.25 euro; a Oschiri, 25.450,70 euro; a Sant'Antonio di Gallura, 13.388,48 euro; a Tempio 106.242,57 euro; e, infine, a Trinità d'Agultu e Vignola, 18.563,78 euro.

Per i quattordici Comuni presi in esame i soldi da spendere sono circa 353.100 mila euro. In alcuni Comuni è stato aperta anche la short list dove i commercianti possono iscriversi. Nei piccoli centri non è necessario.

Alla Sardegna, in totale, sono andati circa 12milioni e 400 mila euro che sono stati spalmati su 377 Comuni. (s.d.)