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Olbia, cancellati gli eventi della primavera «Si è fermato tutto»

di Dario Budroni
Olbia, cancellati gli eventi della primavera «Si è fermato tutto»

Già annullati “Olbia in fiore”, i tatuaggi e le moto d’acqua L’assessore Balata: la programmazione oggi è un miraggio

03 aprile 2020
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OLBIA. La Pasqua apriva le danze. Poi arrivava il momento delle oasi verdi di Olbia in fiore. E pian piano ci si avviava verso l’estate, con il campionato mondiale di moto d’acqua, il Corso pieno di turisti in infradito, i maxi concerti con vista mare. Ma stavolta non sarà così: impossibile fare previsioni sul ritorno alla normalità. Inutile segnare un solo evento sul calendario. L’unica speranza è che si riesca a salvare almeno un pezzo di stagione turistica, con la consapevolezza che la distanza sociale sarà comunque una costante che caratterizzerà i prossimi mesi di convivenza col coronavirus. «Si è fermato tutto e ovviamente anche il settore turistico. E l’organizzazione degli eventi è naturalmente sospesa – dice Marco Balata, assessore al Turismo e alle Attività produttive –. L’aspetto sanitario viene prima di ogni cosa, ma nel frattempo bisogna pensare seriamente a come aiutare le imprese. Perché il danno economico è sotto gli occhi di tutti».

Stop agli eventi. Alcuni sono saltati, altri sono stati sospesi in attesa di nuove disposizioni. Quel che è certo è che gli eventi primaverili, a cominciare da Olbia in fiore, quest’anno non si svolgeranno. E con tutta probabilità anche la tappa del mondiale di Aquabike, che andava in scena agli albori dell’estate, sarà annullata oppure recuperata più avanti. Quest’anno, a giugno, a Olbia sarebbe dovuto tornare il mondiale di rally. Niente da fare: per adesso è stato rinviato a ottobre. Inutile dire che a saltare saranno anche i maxi concerti e l’ormai tradizionale convention dei tatuaggi, con tutti gli spettacoli annessi. Eventi come lo show di Jovanotti, dello scorso luglio, adesso sembrano appartenere al mondo della fantascienza.

Il danno economico. Uno dei primi settori a fare i drammatici conti con il coronavirus è dunque quello del turismo. Gli hotel hanno le prenotazioni azzerate, negozi, bar e ristoranti sono chiusi, non si sa quando gli aerei potranno tornare a volare. «Il danno è enorme, da noi come nel resto d’Italia e anche del mondo – continua Marco Balata –. Per questo serve un forte intervento da parte del Governo per aiutare il settore alberghiero, le partite Iva, il settore della ristorazione, le attività commerciali. Occorre agire in maniera adeguata e assolutamente tempestiva».

Come ripartire. L’assessore comunale al Turismo e alle Attività produttive sa benissimo che al momento è possibile avere un minimo di certezze. Ma crede anche che il sistema Sardegna debba cominciare a ragionare sul dopo, sulla ripartenza. «Qualsiasi prospettiva oggi deve partire da una riflessione. E cioè che, quando torneremo a parlare nuovamente di turismo, saremo persone diverse e segnate, ma sicuramente più forti – afferma Marco Balata –. La programmazione oggi è un miraggio. Ma è una oasi alla quale voglio proiettarmi, perché quando quel domani arriverà dovremo essere pronti a ripartire, limitando quelle che saranno le conseguenze dirette di questo terribile flagello». L’idea è quella di una cabina di regia comune, caldeggiata anche dall’amministratore delegato di Geasar Silvio Pippobello. «Sicuramente il primo passo è quello di ripartire da un tavolo allargato, da quella regia condivisa che avevamo finalmente trovato e che deve rimanere un punto fermo – aggiunge infine Balata -. In questi anni abbiamo costruito un calendario che può ripartire in qualsiasi momento, con gli eventi consolidati, nei diversi periodi dell’anno. Ma il vero vantaggio che erediteremo sarà il valore di una comunità che oggi sta rispondendo con una forza straordinaria a questo terribile momento».

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