La Nuova Sardegna

Olbia

Protezione civile, lavoro senza tregua

Protezione civile, lavoro senza tregua

Volontari impegnati su tutti i fronti: molte attività concentrate sugli anziani

03 aprile 2020
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TEMPIO. Se non dicono sempre tutto, i numeri dicono comunque molto. Dicono, ad esempio, che lo sforzo che sta mettendo in atto la Protezione Civile Alta Gallura è non solo ammirevole, ma anche notevole. Sempre in prima fila, pronti a tutte le evenienze, anche alle più temibili e imprevedibili. I volontari della Protezione Civile di Tempio si stanno facendo letteralmente in quattro. Uno degli ultimi compiti che hanno portato a termine è stata la distribuzione di diverse centinaia di mascherine giunte a Tempio direttamente da Hong Kong grazie a due cittadini che hanno contatti con la ex colonia britannica.

«Si tratta di uno stock di 800 mascherine chirurgiche - dichiara Roberto Cossu, presidente della Protezione Civile di Tempio - parte delle quali sono state date alla Polizia locale, mentre noi le abbiamo distribuite ai vigili del fuoco». 800 dispositivi protettivi non solo un’enormità, ma in tempi di magra sono come manna dal cielo. Ecco perché Roberto Cossu tiene a sottolineare anche l’azione generosa degli artigiani, soprattutto sarte, che stanno producendo mascherine per conto loro, soddisfacendo la richiesta di chi è rimasto senza. La lotta contro il Covid-19 ha, per i volontari della Protezione Civile, numerosi effetti collaterali. Se c’è chi la combatte in trincea (e il pensiero va al personale degli ospedali e a chi assiste i contagiati), c’è anche chi, come loro, si occupa di tutte quelle mansioni che, se non venissero portate avanti, aggraverebbero al situazione. Una di queste attività è la distribuzione di viveri fatta in collaborazione con la Caritas, non solo a Tempio, ma anche a Calangianus, Luras e Aggius, e, in generale, in tutta l’alta Gallura. Ad Aggius e a Nuchis si recano, inoltre, per la consegna dei farmaci, e, una volta alla settimana, ancora al fianco degli operatori della Caritas, distribuiscono pasti caldi. L’emergenza cresce, le ripercussioni sociali sono evidenti e il loro impegno, sempre generoso e costante, fa di tutto per tenere il passo.

Le collaborazioni attivate sono tante: la Caritas, i Comuni, le farmacie che consentono un approvvigionamento “privilegiato” dei farmaci per andare incontro alle esigenze di chi, impossibilitato a muoversi, può contare sul servizio dei volontari della Protezione Civile. Per queste attività vengono giornalmente occupati non meno di 8 volontari; sono, invece, 40 quelli che ruotano in una settimana per darsi il cambio e rifiatare. In questi giorni è stata attivata, in collaborazione con la Caritas diocesane, una nuova colletta alimentare che coinvolge diversi esercizi cittadini. Caffè, riso, olio, legumi, fette biscottate, sono questi alcuni dei beni di consumo inseriti nella lista della spesa della solidarietà. Quanto verrà raccolto sarà destinato alla Cittadella della carità e, quindi, distribuito. Molte delle attività dei volontari si sono concentrate ultimamente sugli anziani.

«Sono loro - conferma Roberto Cossu - la fascia sociale più debole, oltre a quelle persone che, per varie ragioni, sono impossibilitate a muoversi». L’impegno è gravoso, ma basta un piccolo cenno di gratitudine perché il volontario ricarichi le batterie e vinca la dura fatica del quotidiano. «Ma anche noi - tiene a dichiarare Cossu - siamo grati alle forze dell’ordine e agli operatori del settore del cui sostegno non potremmo fare a meno».(g.pu.)

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