La Nuova Sardegna

Olbia

Garau e il dossier Fiordalisi «Ho solo applicato la legge»

di Tiziana Simula
Garau e il dossier Fiordalisi «Ho solo applicato la legge»

Si difende anche Elisabetta Carta, giudice imputata nel processo per le aste: «Dall’ex procuratore subivo pressioni per il sequestro degli alberghi in Costa»

04 aprile 2020
4 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO. «Ho sempre applicato la legge. Anche nei confronti di dottor Fiordalisi». Si tira fuori dalle vicende tempiesi, il procuratore Andrea Garau, indicato dall’ex procuratore di Tempio Domenico Fiordalisi, ora consigliere in Cassazione a Roma, come colui che aveva avviato l’indagine penale per falso a suo carico durante la sua reggenza per sei mesi alla procura gallurese e anche come colui che, da lontano, quand’era procuratore a Nuoro, diceva ai gip di Tempio Elisabetta Carta e Vincenzo Cristiano che bisognava «tutti insieme fare muro» contro Fiordalisi.

Stralci di intercettazioni telefoniche che il magistrato ha incluso nel voluminoso dossier indirizzato alla Corte di Cassazione, chiedendo che il procedimento penale venga spostato in un altro tribunale perché in quello di Tempio non ci potrebbe essere un giudizio equilibrato e sereno nei suoi confronti.

Andrea Garau, ora alla guida della Procura di Ferrara, non ci sta. E attraverso il suo legale, l’avvocato Ivano Iai, difensore anche della Carta, precisa che il fascicolo su Fiordalisi era già stato iscritto quando lui è arrivato a Tempio, nel febbraio 2018, e che lui l’ha gestito, così come altri fascicoli «senza pregiudizi e nell’obiettiva applicazione della legge».

Il procuratore Garau. «Andrea Garau ed Elisabetta Carta sono magistrati integerrimi e dediti alla funzione giudiziale che hanno sempre assolto e assolvono con competenza e riserbo – dice l’avvocato Iai – Il dottor Garau ha accettato con spirito di servizio la reggenza nella procura di Tempio dove è rimasto per un breve periodo e in tale frangente si è dovuto occupare degli arretrati e delle nuove notizie di reato, inclusa, quella di Fiordalisi, senza pregiudizi e nell’obiettiva applicazione della legge. In ogni caso – rimarca Iai –, Garau non solo è estraneo alle cosiddette vicende tempiesi, ragion per cui non si comprendono le ragioni per le quali sia stato indebitamente citato, ma è da tempo Procuratore della Repubblica di Ferrara, dove svolge la funzione giudiziaria in un contesto ben lontano dal Distretto della Sardegna, per cui è del tutto improprio e immotivato ricondurre alla sua persona condizionamenti idonei a pregiudicare il processo a carico del dottor Fiordalisi».

Per quanto possa tirarsi fuori dalle vicende tempiesi, però, occorre ricordare che proprio nel periodo in cui Garau era in Gallura, si era consumato un capitolo dell’accesa guerra tra magistrati con l’esposto presentato, a fine marzo 2018, dall’ex presidente del tribunale di Tempio Francesco Mazzaroppi contro Fiordalisi e il sostituto procuratore di Roma Stefano Rocco Fava che seguiva le indagini sulla presunta turbativa d’asta per la vendita di villa Ragnedda, procedimento avviato da Fiordalisi e ora davanti al gup di Roma, nel quale sono imputati sei magistrati, due avvocati, due cancellieri e un perito. Esposto di cui la redazione di Olbia della Nuova Sardegna diede notizia finendo nel mirino di Garau che dispose la perquisizione della redazione.

Il giudice Carta. Nel dossier Fiordalisi racconta di un clima ostile verso il suo operato da parte dei giudici che rigettavano costantemente le sue richieste. Ma Elisabetta Carta dice altro. Che fosse lui a intimorire, a premere e a cercare di influenzare le decisioni dei giudici. «A suo tempo – spiega Iai – denunciò una serie di pressioni e tentativi di condizionamento da parte di Fiordalisi in merito alle richieste di sequestro per abusi in Costa Smeralda. Episodi riportati, tra l’altro, nell’ultima udienza davanti al Gup di Roma. In tale contesto devono essere lette le intercettazioni relative alle conversazioni col dottor Cristiano, sebbene siano radicalmente inutilizzabili in quanto per il reato di rivelazione di segreto d’ufficio, reato contestato alla Carta, non sono ammesse le intercettazioni telefoniche. Precisiamo anche – prosegue Iai – che tutti i provvedimenti con i quali la Carta ha rigettato le richieste di sequestro di Fiordalisi sono state confermate dal Riesame e dalla Cassazione.

Palamara e Fava. Il difensore del procuratore Garau e del giudice Carta, dice di aver letto con sorpresa che «la Procura di Roma ha rilasciato copia delle intercettazioni ad una persona estranea al processo che coinvolge, tra gli altri, la Carta». Fiordalisi, in sostanza, avrebbe a disposizione materiale che i difensori degli imputati nel procedimento per la presunta turbativa d’asta, non hanno. A questo proposito evidenzia come una richiesta analoga sia stata da lui depositata il 5 luglio scorso alla Procura di Perugia, come difensore della Carta, appunto, al fine di ottenere copia delle intercettazioni relative alla vicenda nella quale sono indagati, da parte della Procura di Perugia, i magistrati Luca Palamara e Stefano Rocco Fava. Quest’ultimo è stato titolare dei fascicoli relativi alle notizie di reato concernenti i magistrati di Tempio fino all’indagine che lo ha coinvolto per aver rivelato, stando alle accuse dei pm di Perugia, al collega Palamara, segreti d’ufficio. Intercettazioni che, secondo l’avvocato Iai, potrebbero rivelarsi utili per la difesa della Carta. «Richiesta però rimasta inevasa, nonostante sia stata reiterata e sollecitata», rimarca il legale.

Corte di Cassazione. Sarà la Corte di Cassazione a decidere se spostare o meno il processo a Fiordalisi. Ma Iai ha una sua proposta. «Se la Corte di cassazione dovesse ritenere fondato il “legittimo sospetto” paventato da Fiordalisi in ragione di un collegamento con il procedimento tempiese che si svolge a Roma, dovendosi, nel caso di rimessione svolgersi a Roma anche quello che lo riguarda e trovandosi entrambi nella fase dell’udienza preliminare – conclude il difensore – sarebbe opportuna una loro riunione per far luce, finalmente e complessivamente, sulla verità dei fatti».



La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative