La Nuova Sardegna

Olbia

tempio, la domenica delle palme 

Il vescovo: «Monsignor Pittorru grave, gli siamo vicini»

di Angelo Mavuli
Il vescovo: «Monsignor Pittorru grave, gli siamo vicini»

TEMPIO. Si sono aggravate, fra sabato e domenica, le condizioni di salute del parroco della cattedrale di San Pietro, monsignor Giovanni Maria Pittorru, ricoverato ad Olbia per patologie che niente...

06 aprile 2020
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TEMPIO. Si sono aggravate, fra sabato e domenica, le condizioni di salute del parroco della cattedrale di San Pietro, monsignor Giovanni Maria Pittorru, ricoverato ad Olbia per patologie che niente hanno a che vedere con l’attuale pandemia di Coronavirus. A darne ufficialmente notizia, ieri mattina, in una Cattedrale blindata ai fedeli, durante la messa delle 10 (trasmessa sui social e sull’emittenti locali Radio Tele Gallura e Gallura Tv), è stato lo stesso vescovo di Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti, durante l’omelia di una messa molto emozionate, a tratti quasi irreale nonostante l’accompagnamento solenne dell’organo, privo però del suo coro. «Vi informo – ha detto il presule visibilmente provato, durante la preghiera dei fedeli – che nonostante le nostre speranze, le condizioni di salute, di monsignor Giovanni Maria Pittorru, parroco di questa cattedrale, ricoverato in ospedale da circa una settimana, si sono improvvisamente aggravate. Gli siamo vicini con affetto e stima profonda e preghiamo il Signore perché gli faccia superare questa difficilissima prova». Una giornata delle Palme, celebrata in cattedrale, irreale, difficile da vivere e da raccontare, nonostante le solenni note dell’organo, suonato dal maestro Fabrizio Ruggero. Appassionata e affettuosa, se così si può dire, l’omelia di monsignor Sanguinetti che, per la quarta volta, ha dovuto celebrare la messa in un tempio deserto. Il programma di questa Settima Santa prevede le celebrazioni del Giovedì Santo (dedicate al mattino, nella tradizione, alla benedizione dell’olio del battesimo, della cresima, dell’ordine sacro e dell’unzione degli infermi e alla sera alla lavanda dei piedi e alla messa in Cena Domini) in una sola cerimonia, sempre in cattedrale, alle ore 10. Venerdì 10, alle ore 15,30, invece, l’adorazione della Croce, per ricordare la morte del Cristo. Alle 20 la Veglia pasquale del Sabato Santo e domenica 12, alle 10, infine, la messa di Pasqua, sempre a porte chiuse.



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