La Nuova Sardegna

Olbia

Sos dei piccoli armatori: serve un piano di rilancio

di Walkiria Baldinelli
Sos dei piccoli armatori: serve un piano di rilancio

Santa Teresa, 25 le imprese sarde (60 imbarcazioni) che trasportano passeggeri Nicolai (Aiatp): intervengano le istituzioni per salvaguardare attività e lavoratori

09 aprile 2020
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SANTA TERESA. Gli armatori isolani del trasporto passeggeri lanciano un grido d’allarme alle istituzioni per la salvaguardia di attività e posti di lavoro. Sessanta imbarcazioni di 25 imprese sarde fanno parte della flotta nazionale dell’Associazione italiana armatori trasporto passeggeri (Aiatp), che conta oltre 1.450 unità e 106 società che ogni anno trasportano circa 38 milioni di visitatori. «In Sardegna, la media dei trasporti conteggiati nel bilancio nazionale dell’associazione è di circa 12mila passeggeri giornalieri - spiega Giovanni Nicolai, presidente del Consorzio delle Bocche di Santa Teresa e consigliere nazionale di Aiatp -. Oltre a Santa Teresa ci sono piccoli armatori della Maddalena, Palau, Cannigione, Porto Rotondo, Siniscola, Cala Gonone, Arbatax, Villasimius, Alghero e Stintino. Nel settore, ogni anno queste nostre aziende sarde impiegano 300 lavoratori stagionali, oltre a quelli dell’indotto della cantieristica navale e portuale». Le preoccupazioni sono legate alle misure prese dal Governo. «Non tengono conto del blocco del turismo nazionale e internazionale – dichiara Nicolai -, serve un piano di rilancio per la stagione turistica già compromessa. Siamo preoccupati soprattutto per il destino degli stagionali, sia marittimi che di terra, al momento non possono beneficiare neppure del bonus di 600 euro previsto dal decreto ministeriale e dalla circolare Inps, perché il trasporto passeggeri è inserito in un ramo del comparto industriale e non in quello turistico». Il forte impatto negativo sul microcosmo specializzato del trasporto passeggeri, causato dalla crisi per l’emergenza sanitaria, è evidenziato dal presidente di Aiatp, Salvatore Gambardella: «La nostra attività è prettamente stagionale, si svolge da aprile a ottobre, non possiamo aspettare la prossima stagione per riprendere la piena operatività. Trasportiamo passeggeri, ma rappresentiamo quel valore aggiunto e un ramo del sistema turistico nazionale che non può essere dimenticato». A prescindere da misure e interventi urgenti, l’associazione chiede in particolare un piano di rilancio degli investimenti «che permetta al settore di affrontare nella maniera più adeguata la prossima stagione, il 2020 quasi sicuramente si può considerare già archiviato - conclude Nicolai -. Prima di tutto si deve pensare a salvare vite durante questa emergenza da Covid-19, ma occorre anche un piano di rilancio per il comparto».

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