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Domenica l’ordinazione di tre nuovi diaconi

di Giuseppe Pulina
Domenica l’ordinazione di tre nuovi diaconi

TEMPIO. È un segno dei tempi che corrono, ma è anche la prova di una resilienza che vuole infondere fiducia e coraggio. Domenica prossima (ore 10) monsignor Sanguinetti, vescovo della diocesi di...

16 aprile 2020
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TEMPIO. È un segno dei tempi che corrono, ma è anche la prova di una resilienza che vuole infondere fiducia e coraggio. Domenica prossima (ore 10) monsignor Sanguinetti, vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, ordinerà tre nuovi diaconi. Lo farà nella cattedrale e in diretta televisiva con le emittenti locali e col canale facebook del Vicariato urbano, secondo il modello di una Chiesa che si fa occasionalmente social per esigenze comunicative. Per il vescovo non sarà la prima volta, avendo già celebrato riti e messe con il supporto delle nuove tecnologie. I tre diaconi che verranno ordinati sono Mauro Caldaras, Daniele Murrighili e Francesco Martino Mocci. Il rito prevede la preghiera consacratoria e l’imposizione delle mani.

Di sicuro, avrebbero gradito la classica cerimonia con la presenza di amici, conoscenti e fedeli, ma proprio l’eccezionalità del momento e della formula (la trasmissione televisiva) renderanno ancor più indimenticabile l’atto dell'ordinazione diaconale. Dei tre il tempiese è Daniele Murrighili, della parrocchia della Cattedrale. Dopo essere entrato nel Seminario di Tempio, si è trasferito a Cagliari, dove ha frequentato il Pontificio Seminario Maggiore Regionale, laureandosi in teologia. Alunno dell'Almo Collegio Capranica, studia Comunicazione Istituzionale presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Comunicazione, una scelta forse non casuale, perché il suo percorso vocazionale è iniziato quando era ancora un dj produttore nelle discoteche dell’isola. Altra biografia di interesse è quella di Francesco Martino Mocci: originario di Villanovaforru, si arruola nell'esercito specializzandosi nella bonifica di ordigni esplosivi per la Nato come operatore Eod, compiendo diverse missioni all'estero. Dopo aver abbracciato la regola monastica di San Benedetto a Subiaco, fa ritorno in Sardegna, realizzando un cammino di servizio diocesano che lo porta prima a Nulvi e, quindi, a Tempio.

Mauro Caldaras, tanti anni con gli amati frati minori, innamorato dello stile francescano, ha compiuto un percorso che è stato tanto spirituale quanto fisico: san Gavino Monreale per l’anno di probandato, Luogosanto, dove è cresciuto, il monte della Verna, in Toscana, per il noviziato che ha preceduto i primi voti. E poi, ancora, Bologna, il ritorno in Toscana e finalmente Tempio e la Porziuncola di don Mirco Barone.

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