La Nuova Sardegna

Olbia

Il Tar ha deciso: stop alla raccolta dei rifiuti nei porti

di Giandomenico Mele
Il Tar ha deciso: stop alla raccolta dei rifiuti nei porti

Accolto il ricorso presentato dalla società “Europa” Congelato il servizio a Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres

17 aprile 2020
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OLBIA. Caos nella raccolta dei rifiuti speciali nei porti di Olbia e Golfo Aranci. Una guerra giudiziaria rischia di bloccare un servizio fondamentale, soprattutto in un momento di emergenza globale come quello derivante dal coronavirus. Il tribunale amministrativo regionale, infatti, ha disposto con una ordinanza la sospensione dei provvedimenti impugnati dalla società Europa servizi eco rifiuti srl. Si tratta dell’iscrizione in un apposito registro disposta dall’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna in favore della società “È ambiente”, in relazione all’attività di carico, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi dalle navi della Grimaldi. Sospensiva anche per un analogo provvedimento a favore della Leocar di Collu M. e C srl per “ritiro, trasporto e smaltimento di rifiuti provenienti dalle navi” e in favore della Tharros Marittima srl nella parte relativa al “ritiro di rifiuti speciali pericolosi e non a bordo delle navi ormeggiate”.

Il caso. Una guerra giudiziaria che ha il suo precedente nella bocciatura da parte del Tar dei provvedimenti dell’Autorità portuale, dopo che lo scorso anno era stata accolto il ricorso della Europa servizi eco rifiuti, che aveva svolto il servizio di ritiro dei rifiuti nei porti di Olbia e Golfo Aranci in virtù di appositi provvedimenti, risalenti al 2001 e fino al 2018, in regime di proroga. Nel febbraio del 2018 la società aveva ricevuto una nota dal presidente dell’Autorità portuale nella quale si respingeva la richiesta di rinnovo delle concessioni demaniali marittime: autorizzazioni necessarie al fine di effettuare il servizio di raccolta di rifiuti a bordo delle navi ormeggiate e alla fonda nei porti di Olbia e Golfo Aranci. In tale nota si indicava che il servizio in questione sarebbe stato esercitato solo dagli “iscritti all’art. 68 del Codice della navigazione”.

Il ricorso. L’articolo del codice della navigazione, relativo all’attività di vigilanza nei porti, prevede che “il capo del compartimento, sentite le associazioni sindacali interessate, può sottoporre all'iscrizione in appositi registri, eventualmente a numero chiuso, e ad altre speciali limitazioni, coloro che esercitano le attività predette”. Dunque, sulla base di questo principio, non vi è stata la proroga della concessione, con la Europa servizi eco rifiuti che aveva presentato ricorso al Tar sostenendo l’illegittimità della mancata conferma della proroga delle concessioni in essere. Ricorso che il Tar aveva accolto. Sempre il tribunale spiegava che nel caso specifico fosse mancata una gara, avendo l'amministrazione disposto illegittimamente l’affidamento del servizio. Il Tar aveva bocciato la condotta dell’Autorità portuale soprattutto per quanto concerneva l’esclusione della proroga a vantaggio di un affidamento diretto senza gara.

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