La Nuova Sardegna

Olbia

Regione e Anas: «Ricostruiremo tutto»

di Dario Budroni
Regione e Anas: «Ricostruiremo tutto»

L’assessore Frongia assicura: a Monte Pino danneggiate solo le opere incompiute, la ripresa dei lavori entro giugno

03 maggio 2020
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OLBIA. La frana non rallenterà la ricostruzione. Lo assicura la Regione e lo ribadisce anche l’Anas, che ha anche inviato alcuni tecnici a Monte Pino per valutare la situazione nel cantiere fantasma. La pioggia caduta una decina di giorni fa ha infatti gravemente danneggiato uno dei nove attraversamenti idraulici in costruzione lungo il tratto di strada provinciale che univa Olbia con Tempio, drammaticamente tagliato in due dall’alluvione del 2013. Una opera iniziata e mai completata perché l’impresa che si era aggiudicata l’appalto aveva detto addio a Monte Pino per via di alcune difficoltà economiche. Dopo un lungo stop, comunque, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Roberto Frongia, annuncia che l’obiettivo è adesso quello di riaprire il cantiere entro giugno.

La frana. Nei giorni scorsi, a causa della forte pioggia, le basi di un enorme tombino idraulico sono collassate. La terra è franata e la struttura si è in parte mossa e spaccata. Una notizia, riportata dalla Nuova Sardegna, che ha suscitato grande indignazione perché il fatto si è verificato proprio sulla strada provinciale 38 bis. Esattamente a poche centinaia di metri dal luogo in cui, il 18 novembre 2013, l’alluvione risucchiò in una immensa voragine due auto causando la morte di tre persone. L’Anas, dalla quale dipende la ricostruzione della strada, ha quindi mandato i suoi tecnici a Monte Pino. «Giovedì 30 aprile il nostro personale e i progettisti dei lavori di riappalto hanno eseguito un sopralluogo per valutare i danni causati dalle piogge dei giorni scorsi – recita una nota dell’Anas -. I tecnici hanno riscontrato il danneggiamento di una parte della platea di fondazione di un tombino idraulico lasciato incompiuto dall'appaltatore precedente, il cui contratto è stato rescisso per inadempienze dell'impresa». L’Anas inoltre spiega: «L’opera non è stata in grado di garantire il corretto smaltimento delle acque meteoriche precipitate in enorme quantità ed è stata danneggia proprio a causa del mancato completamento. Dal sopralluogo è infatti emerso il corretto funzionamento e nessun problema per le opere che, al contrario, sono state ultimate, o stanno per esserlo».

Lavori da completare. Il cantiere, aperto nel maggio 2018, è fermo dal giugno 2019. L’avanzamento dei lavori è inchiodato al 30%. E questo perché l’impresa che aveva vinto l’appalto, l’Imp di Carloforte, alla quale è stato poi rescisso il contratto, aveva riscontrato forti difficoltà economiche. Dopo mesi di silenzio, il cantiere, che era stato messo in sicurezza a febbraio, avrebbe dovuto riaprire ad aprile in base a una procedura agevolata. Il coronavirus ha però fatto slittare il ritorno di ruspe e operai. «La frana non intaccherà i tempi di realizzazione delle opere, il cui unico rallentamento è dipeso e dipende dall’emergenza in corso – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Frongia -. Nonostante la messa in sicurezza del cantiere nel rispetto della tempistica data, l’emergenza sanitaria ha portato a un rallentamento delle procedure e degli interventi. Ho chiesto ad Anas di dare priorità assoluta alla ripresa dei lavori ricorrendo agli affidamenti in accordo quadro già stipulati. Faremo il possibile per far partire le opere entro giugno. Registriamo solo un rallentamento nei lavori per l’emergenza Covid. Tutte le misure di snellimento delle procedure approvate in queste settimane dalla giunta regionale sono finalizzate all’accelerazione delle opere, per evitare la paralisi e rimettere in moto l’economia». Dall’Anas, in più, spiegano che la recente messa in sicurezza del cantiere ha evitato «danni ben più gravi alle opere incomplete». Anche i tecnici Anas hanno inoltre assicurato che «quanto accaduto non avrà alcun impatto sui tempi di avvio e completamento dei lavori». Non si sa quando il tratto di starda sarà completato e riaperto al traffico. Ma è sicuro che il taglio del nastro avverrà nel 2021. Otto anni dopo l’alluvione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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