La Nuova Sardegna

Olbia

L’equipaggio della “Lira” in quarantena senza fine

di Serena Lullia
L’equipaggio della “Lira” in quarantena senza fine

L’armatore è in crisi economica e i 7 marinai sono “prigionieri” nel cargo La Capitaneria di porto e la Croce rossa provvedono ai viveri e all’assistenza

07 maggio 2020
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OLBIA. Per loro la quarantena è cominciata alla fine di dicembre dello scorso anno e non è mai finita. Dal giorno in cui la nave Lira su cui sono imbarcati è stata rimorchiata fino all’isola Bianca. Da allora i sette componenti dell’equipaggio non sono mai rientrati nelle loro case. In Turchia, Libano, India, Georgia. “Dimenticati” dall’armatore turco del cargo che, secondo la Capitaneria di porto, avrebbe dei problemi economici. Talmente gravi che la Croce Rossa si è fatta carico di far arrivare ai sette marittimi viveri per una settimana.

Rewind. La nave Lira arriva a Olbia dopo aver navigato alla deriva per giorni nel mar Tirreno. Intercettata al largo dell’isola di Caprera era stata rimorchiata fino all’Isola Bianca. Qui gli ispettori della Capitaneria di porto avevano passato al setaccio la nave senza carico, lunga 98 metri e con una stazza di 1948 tonnellate. Gli specialisti della Capitaneria avevano accertato che il mezzo non rispettava gli standard di sicurezza stabiliti dalla legge per poter navigare. Pertanto non era nelle condizioni di riprendere il mare. In tutto questo periodo, in pratica, l'armatore turco avrebbe dovuto far sistemare la nave per riprendere la navigazione. Ma così non è avvenuto. L’equipaggio è rimasto a bordo in attesa. Nel frattempo è scattata anche l'emergenza Coronavirus che ha congelato ogni possibilità di spostamento in tutto il mondo.

Sos cibo. Nei giorni scorsi la Capitaneria di porto ha ricevuto la richiesta di aiuto da parte dell’equipaggio. «Allo stato attuale ci stiamo prodigando con ogni mezzo per ridurre i disagi dell’equipaggio in ragione dal fatto che l’armatore sembra avere alcuni problemi di natura economica a causa dei quali non sta fornendo supporto dal punto di vista logistico», spiegano dalla Direzione marittima.

La solidarietà. La Capitaneria ha quindi attivato la macchina della solidarietà in favore dei marittimi del cargo Lira. La Croce Rossa si è occupata della consegna di viveri per i prossimi sette giorni. La Protezione civile, utilizzando i propri mezzi ha rifornito la nave di acqua, ormai in esaurimento, dando la disponibilità a ripetere l’operazione anche nei prossimi giorni. «L’attenzione della Guardia costiera continuerà senza sosta – afferma il direttore marittimo Maurizio Trogu - per garantire standard di sicurezza e condizioni dignitose all’equipaggio come previsto dalla norme nazionali e dalle convenzioni internazionali».

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