La Nuova Sardegna

Olbia

Perseguita la ex: scatta l’arresto

di Tiziana Simula
Perseguita la ex: scatta l’arresto

Un 30enne olbiese ai domiciliari per stalking. Non ha rispettato il divieto di avvicinamento alla vittima

14 maggio 2020
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OLBIA. Nonostante il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna disposto dal giudice, continuava a perseguitarla, vessandola e assillandola continuamente anche con telefonate anonime. Finché due sere fa, i carabinieri della compagnia di Tempio sono andati a prelevarlo dal posto di lavoro e l’hanno accompagnato a casa, agli arresti domiciliari, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal giudice del tribunale di Tempio Nicola Bonante con la quale si sostituiva il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei abitualmente frequentati, con gli arresti domiciliari. L’inasprimento del provvedimento è scaturito dalla richiesta formulata dal procuratore Gregorio Capasso che ha coordinato le indagini volte a tutelare l’ex compagna, una 36enne di Tempio, esasperata dal comportamento persecutorio dell’uomo. Nei suoi confronti pende già un decreto di giudizio immediato per stalking, con l’inizio del processo fissato al 21 maggio. Tante e pesanti le condotte violente di cui il giovane deve rispondere: un giorno avrebbe cercato di appiccare fuoco alla macchina della sua ex dopo averla cosparsa di benzina, un altro giorno, l’avrebbe afferrata per il collo minacciandola di buttarla giù da un pontile. E, poi, i continui messaggi e le telefonate, gli inseguimenti e gli appostamenti per controllare ogni suo movimento, gli insulti e le offese fino alle minacce di morte con un coltello. Una catena di minacce che aveva spinto la donna a presentare più di una denuncia ai carabinieri.

Nel novembre scorso, dopo un lungo periodo di sofferenza e paura, la donna era riuscita a rivolgersi alle autorità chiedendo aiuto: l’immediato avvio del “Codice rosso” aveva consentito all’autorità giudiziaria di emettere in tempi brevissimi la misura del divieto di avvicinamento nei confronti dello stalker. Ma questo non era stato sufficiente a fermarlo. Da febbraio, aveva ripreso a perseguitarla, cercando con insistenza di riallacciare i rapporti. Alla richiesta dell’uomo di raggiungerla nella sua abitazione, la donna, temendo per la sua incolumità, aveva richiesto l’intervento dei carabinieri della compagnia di Tempio, i quali erano riusciti a tranquillizzarla attuando una costante vigilanza nei pressi della sua abitazione. Lui, stando alle informative dei militari, avrebbe comunque continuato a vessarla, tempestandola anche di telefonate anonime, nonostante i divieti. Tutti questi elementi hanno consentito alla Procura di provare la pericolosità dell’uomo e di richiedere al giudice del dibattimento del tribunale di Tempio, Nicola Bonante, un inasprimento della misura, così da evitare ulteriori sofferenze alla vittima. Sono scattati così gli arresti domiciliari da scontare nella sua abitazione di Olbia.

Un ennesimo Codice rosso in Gallura. Un altro tempestivo risultato ottenuto dalla Procura di Tempio, da sempre impegnata sul fronte del contrasto ai reati commessi ai danni delle vittime vulnerabili, come testimonia l’adozione dei due protocolli, uno di tipo territoriale, l’altro più marcatamente di indagine, che ancora una volta hanno consentito di tutelare la vittima e di bloccare il suo carnefice prima che la violenza di genere sfociasse in ben più gravi conseguenze.

«Attendiamo di conoscere il contenuto degli atti e delle informative per valutare l’effettiva corrispondenza delle contestazioni, posto che l’indagato si dichiara estraneo a ogni violazione di misura», commenta il difensore dell’uomo, l’avvocato Giampaolo Murrighile.

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