Meloni, Pd: "No alla quarantena dopo il 3 giugno. Così si affonda il turismo"
Il consigliere regionale dem: "Servono regole certe che garantiscano la sicurezza e favoriscano gli ingressi"
OLBIA. Preoccupato per le severe regole imposte dalla Regione per riaprire l'aeroporto Costa Smeralda. Ma ancora più allarmato per il dopo 3 giugno. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Meloni, chiede al presidente Solinas se ha un piano che regoli gli ingressi in Sardegna, liberi dal prossimo mese secondo le indicazioni dal Governo.
Si parla da settimane di obbligo di passaporto sanitario per i passeggeri, ma a due settimane dalla data annunciata per i cieli liberi ci sono solo nebulose proposte. "Ora il presidente della Regione, anziché trattare impropriamente la Gallura come zona rossa nell'ambito della vasta provincia di Sassari, faccia piuttosto conoscere al più presto ai sardi, agli operatori turistici e ai potenziali ospiti quali sono le sue intenzioni rispetto agli ingressi in Sardegna - attacca Meloni -. Tra meno di 2 settimane verranno riaperti gli ingressi in Italia, Il presidente Solinas ha predisposto un piano in merito? Se non l’avesse fatto se ne occupi immediatamente. Non vorrei minimamente pensare che la soluzione per riparare alle negligenze della Regione possa essere la quarantena obbligatoria da imporre anche dopo il 3 giugno a tutti coloro che arriveranno in Sardegna. Sarebbe un’assurdità, un grave disagio per chiunque volesse tornare in Sardegna ed un colpo mortale per il turismo sardo, perché farebbe scappare altrove chi pensa di poter trascorrere le proprie vacanze nella nostra Isola".
Meloni va poi all'attacco del Governatore per i protocolli di sicurezza imposti dalla Regione al Costa Smeralda. Più severi di Cagliari. Paletti che rischiano di non far decollare gli aerei dallo scalo olbiese giovedì 21 maggio. "Apprendo con soddisfazione - sottolinea Meloni - la decisione della ministra dei trasporti di riaprire da subito l’aeroporto di Olbia ai voli commerciali e, quindi, di superare la decisione assunta lo scorso 14 marzo volta a concentrare unicamente su Cagliari Elmas il traffico aereo da e per la Sardegna connesso alle sole esigenze lavorative, di salute, di necessità o finalizzato al rientro presso la propria residenza. Questo nonostante le resistenze del presidente Solinas, che incomprensibilmente avrebbe preferito continuare ad accentrare tutti i voli su un unico aeroporto, quello di Cagliari, nonostante gli evidenti disagi per gli utenti del nord Sardegna". (serena lullia)