La Nuova Sardegna

Olbia

La gatta Muscittona sveglia Anna Rosa e la salva da un incendio

di Pietro Zannoni
La gatta Muscittona sveglia Anna Rosa e la salva da un incendio

«La stanza era già piena di fumo, le dobbiamo la vita in tre». Il figlio sopravvissuto all’alluvione grazie al persiano Mimì

05 giugno 2020
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CALANGIANUS. Tutto è accaduto all’improvviso, domenica pomeriggio, pochi giorni dopo i festeggiamenti beneauguranti dedicati alla patrona di Calangianus, Santa Giusta. Muscittona, una bella gatta, persiana incrociata di 12 anni, ha salvato la vita alla sua padrona, Anna Rosa Marini, classe 1940. Ogni volta che Anna ripensa a quanto accaduto – a lei, a suo figlio Emiliano e alla nipote Alessia – quella gatta così bella e cara se la abbraccia forte forte.

Tutti e tre erano andati a riposare dopo il pranzo domenicale e dopo poco tempo Muscittona è salita sul suo lettino e si è mostrata insolitamente nervosa. Anna Rosa ha cercava di ignorarla, ma Muscittona si è fatta più insistente. L’anziana padrona ha continuato a disinteressarsi della cosa e allora la gatta ha cominciato disperatamente a graffiarla, come se volesse dire “Svegliati , non vedi che c’è fumo dappertutto?”. Davanti a tanta insistenza la donna si è svegliata di soprassalto e subito si è accorta che la stanza, al piano di sopra della casa in via Grazia Deledda, zona Signora Chiara, era piena di fumo, segno evidente che qualcosa stava bruciando. Come un pugno allo stomaco, Anna Rosa Marini a quel punto ha capito che stava succedendo qualcosa di grave. «Ho svegliato mia nipote che era al mio fianco – racconta – poi ho urlato con tutte le mie forze per svegliare mio figlio Emiliano che era nell’altra stanza. In un attimo eravamo tutti fuori ma siamo stati inghiottiti da una nuvola di fumo acre. A fatica siamo scesi al pano inferiore, abbiamo aperto porte e finestre mentre ci sentivamo soffocare e avevo paura di cadere svenuta».

Sulle cause dell’incendio non c’è ancora certezza. Probabilmente un corto circuito, forse partito dal forno della cucina a gas, ha scatenato le fiamme che rapidamente hanno bruciato tutto quello che c’era intorno. Alla vista del fumo uscito dalle finestre i vicini hanno allertato i vigili del fuoco di Tempio che sono arrivati rapidamente sul posto e con il loro intervento hanno evitato danni anche alle altre stanze dell’appartamento. La cucina e il bagno vicino sono stati completamente anneriti dal fumo, così come i vari mobili, ora da buttar via. Da giorni i muratori sono a lavoro nell’abitazione per riparare e tinteggiare dove è possibile.

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Il “gatto soccorritore” non è una novità per la famiglia Marini. Il figlio Emiliano, 42 anni, barista a Olbia, nel 2013, il giorno dell’alluvione, fu salvato da un altro gatto persiano, Mimì, in un locale al piano terra di via Vittorio Cesti. «Quella notte ero rientrato tardi dal lavoro – ricorda Emiliano – ero stanco morto, fui svegliato dal gatto che era salito nel letto. Lo sentii bagnato e mi svegliai, messi i piedi per terra e l’acqua mi arrivava alle caviglie. Era già entrata in casa e poco dopo la piena ci travolse . Mi salvai per un pelo salendo al piano di sopra. Oggi a casa di mamma mi è sembrato di rivivere la stessa situazione, solo che al posto dell’acqua c’erano le fiamme e il fumo». «Sì noi – confida Anna Rosa Marini – noi dobbiamo dire ancora una volta grazie ai gatti. Ma l’importante è che nessuno di noi si sia fatto male. Mia nipote Alessia, 12 anni fa, raccolse Muscittona nei pressi del tratto di strada dove sotto scorre il rio Moias e la portò a casa. È diventata subito la nostra mascotte, gatti e cani a casa nostra non sono mai mancati. Certo Muscittona ha ricambiato con gli interessi tutte le attenzioni e le premure che le abbiamo riservato. Se non ci fosse stata lei a svegliarmi con i suoi graffi non sarei qui a raccontare questa brutta avventura. È proprio vero che i gatti meritano di essere amati e rispettati. Non dimentichiamolo mai»

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