La Nuova Sardegna

Olbia

«Via del Titano, restano i fossi e le pozzanghere»

di Paolo Ardovino
«Via del Titano, restano i fossi e le pozzanghere»

Proteste a Pittulongu: il Comune ha aperto il cantiere ma si è fermato per un esproprio non fatto

06 giugno 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Rischia di diventare la strada della discordia. È via del Titano, una piccola strada secondaria di Pittulongu che sembrava pronta già da tempo a rifarsi il trucco, per passare da fossi e pozzanghere all’asfalto. Invece la situazione non è cambiata. A ostacolare il completamento dei lavori pare siano dei terreni privati di cui l’amministrazione comunale avrebbe dovuto chiedere gli espropri. Intanto, la polvere e le buche sono ancora lì, e i residenti non nascondono l’irritazione. Tra questi, alza la voce Annunziata Chessa, che vive a Selargius ma qualche anno fa ha acquistato la sua seconda casa proprio a due passi dal mare olbiese, a Pittulongu, in via del Titano. «Era gennaio 2017 – dice –, e già da allora si parlava di azioni per asfaltare questa e le vie limitrofe». Nel settembre del 2018 il comune pubblica la gara d’appalto per i lavori di urbanizzazione della zona e qualche mese dopo vince un’impresa del sud dell’isola. All’inizio della passata estate è il primo cittadino in persona, Nizzi, a incontrare pubblicamente la popolazione del quartiere annunciando le opere di ammodernamento con cartine e mappe delle vie interessate. Ma in via del Titano sorge un problema, «spuntava un pezzo di terreno di un privato recintato con un muro in cemento – segnala la signora –. Lo scorso febbraio, il comune ha provveduto ad abbatterlo. Inoltre, un altro dei motivi per cui non era ancora avvenuta l’asfaltatura erano i lavori per predisporre gli allacci dell’acqua. A fine febbraio, quando sono venuta in questa casa e ho visto i tubi e gli scavi ero contenta, perché ultimata quella parte avrebbero potuto iniziare finalmente con l’asfalto». A quanto pare, invece, sarebbero nate delle divergenze tra l’impresa incaricata e un proprietario contrario a far passare i lavori attraverso il suo terreno. La strada della discordia, si diceva, che continua a rimanere non asfaltata. «La mia domanda è una – dice Annunziata Chessa –, perché, prima ancora di procedere alla gara d’appalto, il comune non ha provveduto agli espropri di questi terreni per permettere i lavori?». «Non esistono residenti di serie A e B, io ho pagato anche per avere una strada come si deve e la voglio, chiederò un incontro con il sindaco, non ho notizie dal comune che alcuna pratica di esproprio sia avvenuta. Se è impossibile asfaltare l’intera via, che lo facciano almeno nella parte dove si può».

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative