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Olbia

Bimbo segregato ad Arzachena: la difesa chiede clemenza

Bimbo segregato ad Arzachena: la difesa chiede clemenza

Gli avvocati dei genitori e della zia del piccolo sollecitano alla Corte "una condanna equa, gli imputati sono profondamente pentiti"

15 giugno 2020
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TEMPIO. "Richieste eccessive da parte della Procura, chiediamo una condanna equa e clemente". Così in tribunale a Tempio Pausania la difesa dei genitori e della zia del bambino di 11 anni segregato e maltrattato nella casa di famiglia, una villetta ad Arzachena. Gli avvocati Marzio Altana e Alberto Sechi hanno replicato alle richieste dei pm Luciano Tarditi e Laura Bassani, che hanno sollecitato per i tre imputati una condanna a 15 anni: 12 per il sequestro e 3 per i maltrattamenti.

Trattandosi di un processo con rito abbreviato, le pene complessive si riducono a 10 anni. Secondo i difensori, le responsabilità ammesse dai genitori andrebbero giudicate in modo diverso rispetto alla confessione della zia, tenendo conto di come si è sviluppata la vicenda. L'avvocato Altana, che tutela il padre del bambino, ha spiegato al gip Marco Contu che l'uomo avrebbe avuto un ruolo marginale: seppur consapevole delle punizioni che venivano inflitte al figlio come metodo correttivo, era di fatto esautorato dall'educazione del figlio, su cui decidevano la moglie e la cognata.

"I nostri assistiti hanno riconosciuto le loro responsabilità e sono profondamente addolorati per l'accaduto - spiega il legale - riteniamo che le richieste dei pm siano eccessive e che i ruoli all'interno della vicenda vadano distinti, ma abbiamo fiducia nelle decisioni che assumerà il giudice". (ANSA).

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