La Nuova Sardegna

Olbia

«L’Autorità non dimentica Olbia»

«L’Autorità non dimentica Olbia»

Crisi del porto, dalle banchine interdette alla canaletta al piano regolatore: ente e Cgil faccia a faccia

19 giugno 2020
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OLBIA. I moli 3 e 4 dell’Isola Bianca, attualmente interdetti alle navi, torneranno presto disponibili. E la prossima settimana arriverà a Olbia un’imbarcazione attrezzata per effettuare prelievi nei fondali per l’analisi dei fanghi che dovranno essere rimossi durante l’escavo della canaletta di accesso al porto. Sono le risposte dell’Autorità di sistema portuale della Sardegna (Adsp) alla Cgil gallurese, che nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme sulle storture e i ritardi che pesano sulla crisi dello scalo olbiese, che conta ben 60 persone in cassa integrazione e solo quattro ormeggi in funzione sui nove disponibili. Risposte che soddisfano il sindacato, al contrario di quella sul Piano regolatore portuale: la Cgil chiede che venga approvato così com’è, accelerando i tempi, visto che era già stato adottato dalla soppressa Autorità portuale del nord Sardegna. Ma per il presidente dell’Adsp, Massimo Deiana, non si può: l’approvazione, spiega una nota dell’ente, «in base alle numerose prescrizioni a cui è stato sottoposto dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, prevede un percorso ben più complesso». Non c’è chiusura, però, né un braccio di ferro: l’Autorità assicura che valuterà la proposta della Cgil e accoglie ben volentieri la disponibilità del sindacato a lavorare perché vengano modificate norme ritenute anacronistiche sul funzionamento dei porti italiani.

Il faccia a faccia tra Adsp e Cgil si è svolto nella sede dell’ente. Da un lato del tavolo Massimo Deiana e il segretario generale Natale Ditel, dall’altro il segretario regionale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu e i vertici galluresi del sindacato, la segretaria generale Luisa Di Lorenzo, il segretario della Filt Sergio Prontu e Franco Monaco. Un incontro a porte chiuse che, come fanno capire chiaramente i due comunicati diffusi al termine, si è svolto in un clima sereno.

I fatti, spiega la nota dell’Autorità di sistema portuale della Sardegna, dimostrano che il timore che ci sia un disinteressamento dell’ente verso lo scalo di Olbia è infondato. A proposito dei moli interdetti, si legge, «la ditta Appalti generali Imag srl provvederà nell’arco di dieci giorni alla rimozione della fanghiglia» che si è accumulata al centro dei due accosti, bloccandoli, a causa degli sversamenti dei corsi d’acqua che sfociano nel golfo e della scarsa attività delle navi in questi mesi di lockdown da Covid 19. Deiana assicura anche la ripresa dell’iter per il dragaggio della canaletta e del porto, operazione necessaria per garantire l’ingresso nello scalo olbiese delle navi con un pescaggio maggiore. La Cgil, nel suo comunicato, sottolinea altre due questioni. La prima è il completamento del porto industriale, «progetto immediatamente cantierabile che consentirebbe l’ormeggio di navi di maggiore stazza» e sostegno ad attività industriali importanti come ad esempio AsDoMar (Olbia), Buzzi Unicem (Siniscola), cave della Baronia e di Buddusò. La seconda questione è la nomina del rappresentante del Comune di Olbia, che «deve essere persona diversa dal sindaco», nel comitato di gestione dell’ente. Il fatto che il sindaco Nizzi non lo abbia nominato, sostiene la Cgil, «crea un serio pregiudizio nel sostegno degli interessi della nostra portualità». Per la Cgil, visti i due ricorsi presentati e persi dal sindaco, la nomina non è più rinviabile». Deiana, in ogni caso, ci tiene a rassicurare tutti: «Il porto di Olbia e tutti gli scali del nord Sardegna sono costantemente oggetto di impegno da parte dell’ente e dei suoi vertici». «Avvieremo a breve – conclude il presidente dell’Autorità – una serie di tavoli tecnici permanenti itineranti aperti alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria per analizzare criticità e proposte concrete per la ripartenza del sistema». (r.o.)

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