La Nuova Sardegna

Olbia

«Demoliamo e ricostruiamo»

di Antonello Sechi
«Demoliamo e ricostruiamo»

Arzachena, incontro Talanas-Comune. Ragnedda: sì al Piano casa, riqualificheremo hotel e ville 

25 giugno 2020
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ARZACHENA. «Nessuna nuova costruzione, nessuno stravolgimento del territorio. Chiediamo che si possa riqualificare l’esistente adeguandolo agli standard del turismo attuale, anche demolendo e ricostruendo, con incrementi volumetrici equilibrati e sostenibili. Nessuna intenzione di cementificare: la Costa Smeralda e l’intero territorio comunale di Arzachena devono mantenere quelle caratteristiche ambientali, di bellezza e armonia volute da chi ne ha guidato lo sviluppo in questi decenni».

Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, sintetizza così la filosofia urbanistica delle proposte presentate l’altro ieri a Giuseppe Talanas, il presidente della commissione urbanistica regionale arrivato ad Arzachena insieme al compagno di partito, Forza Italia, e consigliere regionale Angelo Cocciu. All’incontro, in municipio, ha partecipato tutto il gruppo di maggioranza, compresi il presidente del consiglio comunale Rino Cudoni e la delegata all’urbanistica Claudia Giagoni. L’argomento, nel comune che ospita Porto Cervo, gli hotel extralusso e le residenze più ricche e prestigiose del Mediterraneo, nel territorio dei master plan dell’Aga Khan bocciati e messi nel cassetto in attesa di tempi più favorevoli, è ad altissima sensibilità. Nessuno, a quanto pare, ci tiene a farsi affibbiare la patente del cementificatore. Anche perché - tutti ne sembrano consapevoli - l’eccesso di costruzioni potrebbe diventare letale per il modello turistico che, come ricorda lo stesso Ragnedda, ha cambiato il destino della Gallura costiera. Il fatto è che, secondo l’amministrazione comunale, un po’ di metri cubi servono, anche se resta da stabilire quanti. Di tutto questo, passando dal Piano casa in discussione a Cagliari al Puc (piano urbanistico comunale) in preparazione ad Arzachena, si è parlato con Talanas. «Intanto – dicono Ragnedda, Cudoni e Giagoni – fa piacere che sia venuto a trovarci e a conoscere il territorio, altrimenti c’è il rischio di preconcetti». La richiesta più urgente messa sul tavolo ad Arzachena riguarda proprio il Piano casa, che in questi giorni agita la Regione. «Va portato in commissione e approvato quanto prima dal consiglio regionale – spiega il sindaco – perché l’edilizia può dare una spinta importante in un momento di crisi come questo e perché si può dare il via all’operazione che consentirà alle nostre strutture ricettive di restare sul mercato». «Abbiamo un patrimonio immobiliare molto ampio che ha anche 50 o 60 anni – spiegano Cudoni e Giagoni –, alberghi con stanze troppo piccole e servizi inadeguati rispetto a standard ed esigenze del turismo attuale». Il messaggio è chiaro: riqualificare, demolire e ricostruire consentendo l’ampliamento dei volumi attuali. Anche nei 300 metri dal mare, dove sorgono alberghi e residenze della prima ora smeraldina. Argomento delicato di per sé, delicatissimo quando si deve parlare metri cubi aggiuntivi perché tra il 10 e il 40% in più, per dire, c’è un’enorme differenza. Ragnedda si è preparato alla domanda: «I premi volumetrici – risponde – dovranno tenere conto dell’interesse pubblico».

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