La Nuova Sardegna

Olbia

CALANGIANUS 

San Giovanni di Liscia, una festa per pochi

San Giovanni di Liscia, una festa per pochi

CALANGIANUS. Che intensità di emozioni, nonostante l’affluenza ridotta per il Coronavirus, alla festa di Sn Giovanni di Liscia, attorno alla omonima chiesetta in agro di Bassacutena. Chi vi ha...

25 giugno 2020
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CALANGIANUS. Che intensità di emozioni, nonostante l’affluenza ridotta per il Coronavirus, alla festa di Sn Giovanni di Liscia, attorno alla omonima chiesetta in agro di Bassacutena. Chi vi ha partecipato ha rinforzato i legami con la propria storia familiare, ha reso più saldo il ricordo degli avi che nei pressi vi abitarono. Perché qui sarebbero le origini di famiglie di calangianesi. Si è poi certificato quanto forte sia il legame con il culto di San Giovanni Battista. La processione, con persone che procedevano ben distanziati, la maggioranza con le mascherine, è arrivata sino ad un’alta croce in granito costruita a futura memoria. Don Deriu prima di benedire ha pregato «non solo per chi qui nei secoli ha sempre onorato San Giovanni, ma noi in quest’anno particolare preghiamo per coloro che sono deceduti per questa pandemia. Oggi è la prima preghiera da fare». Al rientro la messa è stata celebrata - fatto eccezionale -, sotto un olivastro con i fedeli all’intorno. Al posto dei canti, il violino di Virgilio Meloni ha reso la cerimonia più intima e suggestiva. Poi tutti a casa. Giustificato chi, per non affrontare il caldo viaggio di ritorno, non ha rinunciato (con la famiglia) a uno spuntino sotto l’olivastro. (p.z.)

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