La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, a rischio la produzione di cozze

SERENA LULLIA
Lo specchio di mare davanti a Cocciani con i filari di cozze ammassati
Lo specchio di mare davanti a Cocciani con i filari di cozze ammassati

Il Consorzio Molluschicoltori lancia l'allarme: "Le operazioni di disincagliamento del cargo Grimaldi potrebbero aver alterato le condizioni dello specchio di mare in cui vivono i mitili"

06 luglio 2020
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OLBIA. Per la città sono un pezzo di orgogliosa tradizione e un tassello importante dell'economia. La produzione delle cozze per la stagione 2021 potrebbe essere però a rischio. Solo nei prossimi giorni le analisi dell'Assl diranno se lo specchio di mare di Cala Saccaia può continuare a garantire ai mitili nostrani le condizioni di salute ottimali per vivere e crescere.

L'allarme. A lanciare l'allarme è il Consorzio Molluschicoltori di Olbia che mette insieme le piccole e grandi aziende del mare. Dopo l'incidente all'Eurocargo Valencia, incagliato sabato mattina in una secca di sabbia e fango davanti al porto industriale e liberato da tre rimorchiatori domenica mattina, i mitilicoltori hanno denunciato di aver subito grossi danni agli impianti. Una quarantina di filari ammatassati e strappati, perdita di corpi morti, tonnellate di cozze finite sul fondo.

Le analisi. L'ulteriore preoccupazione arriva dalle condizioni di salute dello specchio di mare. "Durante le opere di disincagliamento sono state smosse quantità enormi di acqua e fango che potrebbero avere alterato i parametri fisici, chimici e batteriologici del mare - denuncia il presidente del Consorzio, Raffaele Bigi -. Aspettiamo di conoscere i risultati delle analisi delle autorità sanitarie. Nel frattempo le cinque aziende che hanno subito danni, stanno provvedendo, insieme ai periti e agli avvocati, a verificare nel dettaglio le perdite subite".

L'incidente. Alle prime ore del mattino di sabato, 4 luglio, il cargo della Grimaldi era entrato nel porto industriale. Secondo l'ipotesi di lavoro alla base dell'inchiesta amministrativa della Capitaneria di porto, il forte vento avrebbe spinto la nave su un banco di sabbia e fango profondo cinque metri. La Guardia costiera esclude che la manovra della nave o dei rimorchiatori abbia potuto causare danni alle concessioni di cozze. La ricostruzione dettagliata dell'incidente beneficerà dei preziosi dati della scatola nera del cargo che sarà acquisita martedì mattina dalla Capitaneria di porto.

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