La Nuova Sardegna

Olbia

Il Riesame riabilita Puddu «Può fare il veterinario»

di Tiziana Simula
Il Riesame riabilita Puddu «Può fare il veterinario»

Accolte le tesi dei difensori del titolare del ricovero di Pedres e della moglie Dissequestrati beni per un milione e 200mila euro. Resta lo stop alla struttura

08 luglio 2020
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OLBIA. Quinto Puddu può riprendere la sua attività di veterinario e insieme alla moglie Pina Murru, presidente dell’associazione di volontariato “Movimento per la biodiversità” che gestisce il canile Europa, può riprendere a trattare con la pubblica amministrazione.

Dissequestrati anche i loro beni, per un milione e 200mila euro.

Così ha deciso il tribunale del Riesame di Sassari che a conclusione di un’articolata udienza che ha consentito il contradditorio tra le parti – i coniugi sono difesi dagli avvocati Nicola Di Benedetto e Michele Ponsano – ha annullato integralmente e con effetto immediato i provvedimenti di sequestro patrimoniale e di interdizione dallo svolgimento della professione e dalla contrattazione con la pubblica amministrazione emessi nei confronti del direttore sanitario del canile Europa e di sua moglie. I due, finiti al centro di un’inchiesta della Procura, condotta dalla Guardia di finanza in collaborazione con le Guardie zoofile dell’Ente nazionale protezione animali, sono accusati di truffa ai danni di 30 comuni sardi con i quali venivano stipulate le convenzioni per accogliere i randagi, maltrattamento e uccisione di cani, indebita percezione di contributi pubblici e reati fiscali. La lunga attività investigativa aveva fatto scattare nell’aprile 2019 il sequestro del canile, in località Pedres, e un mese fa, i nuovi provvedimenti disposti dal gip Caterina Interlandi, che ha condiviso l’impianto accusatorio del procuratore Gregorio Capasso e del sostituto Nadia La Femina. La decisione del Riesame riguarda solo gli ultimi provvedimenti, mentre il canile resta ancora sotto sequestro.

Il Tribunale del Riesame ha, dunque, accolto le argomentazioni dei difensori volte a dimostrare la legittimità del comportamento posto in essere dai loro assistiti. «Senza voler entrare nel merito della vicenda, che continuerà ad essere dibattuta nelle sedi giudiziarie preposte – dicono i difensori – appare doveroso evidenziare come, in sede di Riesame, la difesa ha trattato e approfondito tutti gli argomenti oggetto di accusa con l'intento, evidentemente recepito dai giudici, di riportare la vicenda nella dimensione reale e più veritiera, allontanandola da quel clamore mediatico che ha causato al dottor Puddu e alla dottoressa Murru, in una fase ancora embrionale del procedimento, gravissimi danni alla loro immagine sia professionale che personale».

I difensori hanno prodotto numerosa documentazione «volta a consentire un’esatta comprensione della vicenda, tale da non limitarla a singole immagini estrapolate da un contesto molto più ampio, che rischiavano di essere fuorvianti», rimarcano gli avvocati. Che evidenziano come «in oltre venti anni di attività, il Canile Europa è stato vittima di una miriade di attacchi mediatici, spesso strumentali, riuscendo sempre a dimostrare, in ogni sede, la correttezza e legittimità dell’operato di chi lo gestisce. Pur nutrendo grande considerazione negli inquirenti e pur condividendone, in maniera radicata e profonda, il dovere di tutela e di salvaguardia dei diritti degli animali – commentano gli avvocati Di Benedetto e Ponsano –, questa difesa chiede che analoga attenzione vada destinata ai diritti delle persone».



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