La Nuova Sardegna

Olbia

Prove di grande coalizione anti-Nizzi

di Serena Lullia
Prove di grande coalizione anti-Nizzi

Al tavolo Pd, FdI, Udc, M5s, l’area Sanciu. Ma i partiti dovranno fare un passo indietro: solo liste civiche, al bando i simboli

08 luglio 2020
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OLBIA. Prove generali di grosse koalition in salsa olbiese. Prende forma la santa alleanza in chiave anti-nizziana per le Comunali 2021. Nessuna riunione carbonara per il progetto politico che non vuole essere un monotono clone del Giovannelli 2. In una sala del Blumarine, in zona industriale, siedono allo stesso tavolo i protagonisti del progetto di governo che punta a strappare le chiavi della città a re Settimo. Nella delegazione trattante il Pd schiera il suo pezzo più pregiato, l’ex senatore Gianpiero Scanu. Con lui Rino Piccinnu, Ivana Russu, Marino Achenza e Gian Luca Corda. Al fianco i dirimpettai dell’opposizione consiliare: il M5s rappresentato da Luca Azara e il civico Davide Bacciu, il primo a lanciare pubblicamente l’idea di una grande coalizione civica anti-nizziana due mesi fa. Al tavolo delle trattative ci sono anche il coordinatore di Italia Viva, Andrea Viola. L’ex sindaco socialista Mario Cocciu e Gesuino Achenza per l’Upc. Mauro Monaco del Partito dei sardi. Ma che il collante alla base dello squadrone multicolore sia il sentimento anti-nizziano appare chiaro da alcune presenze al tavolo delle trattative. Prima tra tutte quella di Fedele Sanciu, ex amico di Nizzi oltre che ex collega di Forza Italia, da qualche anno il suo più energico nemico pur non avendo mai ritirato dalla giunta comunale il suo assessore. I maligni dicono che Sanciu, oltre che se stesso rappresenti anche una quota di sentimenti sattiano-sardisti. Come anche che il suo avvicinamento all’area anti-nizziana sia solo una strategia da volpone della politica per poter contrattare meglio la pace con l’amico-nemico Settimo. Ma si sa che il magma pre-elettorale è farcito di fake news e cattiverie. È pronto a dare un contributo di proposte civiche e uomini da mettere in lista Uccio Iodice, combattivo oppositore social di Nizzi. Come anche il coordinatore di FdI, Gigi Carbini che, per appartenenza politica dovrebbe stare più con FI che con il Pd. Ma per capire la grande coalizione in divenire – consigliano i protagonisti – bisogna spogliarsi dei tradizionali schemi di lettura. E pensare a un progetto di amministrazione vestito di civismo, in cui i partiti rinunciano ai simboli per lasciare spazio al progetto di sviluppo per Olbia. Idea ambiziosa e complessa che però viene considerata la filosofia nobile di questa apparente ammucchiata. Uno dei punti di granito, condizione essenziale per essere ammessi alla discussione pre-elettorale. Perché se è vero che il sentimento anti-nizziano può fare da collante per sedersi al tavolo, per non rovesciarlo e lanciarsi le sedie servirà qualcosa che dovrà andare ben oltre. Ecco quindi l’idea, mutuata dal governo giallo-rosso, di un contratto di governo, ma con i partiti dietro la lavagna. Una decina di punti condivisi per lo sviluppo di Olbia per 5 anni.

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