il processo in tribunale
«Accoltellato per aver sedato una lite»
Il racconto dell’immigrato ferito nel centro di accoglienza di Trinità
09 luglio 2020
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TRINITÀ D’AGULTU. È stato ricostruito ieri in tribunale l’accoltellamento del giovane nigeriano Imade Miracle, avvenuto la notte di Pasquetta nel centro di accoglienza di “La Paduledda” a Trinità d’Agultu. Accusato di aver sfregiato il giovane al volto con un coltello da sub (provocandogli lesioni permanenti al viso), è un connazionale di 27 anni, Hope Asibor, arrestato qualche mese fa dai carabinieri di Valledoria in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Tempio su richiesta del procuratore Gregorio Capasso.
Ieri, davanti al collegio, presieduto dal presidente del tribunale Giuseppe Magliulo, la deposizione di una serie di testimoni dell’accaduto e poi lo stesso Miracle che ha ricostruito l’accoltellamento. Il giovane nigeriano (assistito dall’avvocato Francesco Sasso, difensore di parte civile) ha raccontato ai giudici di essere intervenuto per sedare una lite scoppiata per futili motivi nel centro di accoglienza, ma per tutta risposta di essere stato aggredito da Hope Asibor che nel frattempo da uno zaino aveva estratto un coltello da sub. Miracle ha riferito di essere stato afferrato per i capelli dal rivale e ferito al volto da una coltellata. All’accoltellatore, difeso dall’avvocato Sabrina Mura, vengono contestati i reati di porto abusivo di armi e “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”(articolo 583 quinquies del Codice penale, reato inserito nel Codice rosso anche se in questo caso non si tratta di violenza di genere). La prossima udienza si svolgerà il 22 luglio: saranno sentiti l’imputato e due testimoni dedotti dalla difesa. (t.s.)
Ieri, davanti al collegio, presieduto dal presidente del tribunale Giuseppe Magliulo, la deposizione di una serie di testimoni dell’accaduto e poi lo stesso Miracle che ha ricostruito l’accoltellamento. Il giovane nigeriano (assistito dall’avvocato Francesco Sasso, difensore di parte civile) ha raccontato ai giudici di essere intervenuto per sedare una lite scoppiata per futili motivi nel centro di accoglienza, ma per tutta risposta di essere stato aggredito da Hope Asibor che nel frattempo da uno zaino aveva estratto un coltello da sub. Miracle ha riferito di essere stato afferrato per i capelli dal rivale e ferito al volto da una coltellata. All’accoltellatore, difeso dall’avvocato Sabrina Mura, vengono contestati i reati di porto abusivo di armi e “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”(articolo 583 quinquies del Codice penale, reato inserito nel Codice rosso anche se in questo caso non si tratta di violenza di genere). La prossima udienza si svolgerà il 22 luglio: saranno sentiti l’imputato e due testimoni dedotti dalla difesa. (t.s.)